Giovane poliziotto con pappagallo in mano, Massi, Teresa, vibrazioni…

Stamattina all’alba ho dovuto chiamare il 118 perché portasse Massi al pronto soccorso dopo una notte dolorosissima e delirante in cui si era resa sempre più evidente l’ipotesi temutissima e schifata della ripresa di malattia. La sua malattia. Quella con cui convive da 9 anni, scoperta per caso dopo settimane di malessere, che gli ha portato via da un’ora all’altra 14 centimetri di intestino e lasciato per ricordo una cicatrice lunghissima. Massi ha il morbo di chron, una malattia autoimmune che aggredisce e pian piano distrugge l’intestino, un pezzetto alla volta. Da 9 anni ogni giorno prende un numero imprecisato di medicine, per alcuni anni si è fatto tutti i mercoledì sera una puntura nella coscia di un farmaco biologico che rallenta la progressione del morbo e quindi distanzia gli interventi chirurgici. A marzo ha iniziato una nuova terapia perche quella di prima non era più efficace. Deve stare molto attento all’alimentazione e da un po’ pensiamo di eliminare quasi completamente la carne… Insomma, cose così. Cose di cui lui non si lamenta mai, come che sia tutto normale e a posto e in effetti per lui è normale così.

Bè, vi stavo dicendo, stamattina all’alba per la prima volta è arrivata l’ambulanza a casa nostra e dovevate vedere come Pipi sfidava l’infermiere, per alcuni minuti ho pensato che stesse per attaccarsi pure alla sua caviglia, poi per fortuna è uscito in balcone. Una volta partiti, io mi sono velocemente vestita, ho pulito la lettiera dei gatti, chiuso le finestre, preso la cartella clinica di Massi, che poi cosa la prendo sempre a fare, che tanto in ospedale hanno tutto, infilato un libro in borsa e afferrato un maglione, che al pronto soccorso si gela e via, verso Baggiovara. Mentre cercavo di far aprire le porte, le fotocellule mi vedono sempre in ritardo, quante volte ho rischiato di inzuccarmi, ho notato la nostra ambulanza parcheggiata nell’accesso diretto al PS accanto ad un’altra ambulanza. Dentro molti poliziotti. In certi momenti però vedi le cose, ma ti fai poche domande. Massi aveva molto male, si contorceva sulla barella e l’hanno preso velocemente in carico, continuavo a vedere dei poliziotti e un po’ iniziavo a chiedermi perché… Mentre Massi era a fare le lastre è passato davanti a me un giovane poliziotto imbarazzato con un pappagallo in mano (sapete cos’è il pappagallo, no?) e poco dopo l’ho incontrato di nuovo perdendomi alla ricerca del distributore dell’acqua, erano in due, accanto ad un signore molto anziano, ferito, arrivato con l’ambulanza gemella di Massi. Ho distolto subito lo sguardo, per rispetto e pudore, non potevo sapere. Aspettando la TAC, in uno dei rari momenti di connessione al pronto soccorso, ho scorso facebook e la prima notizia mi ha raggelato il sangue: all’alba Teresa, una signora di 77 anni, è stata accoltellata dal marito 88enne che poi si è a sua volta ferito, ha nascosto il coltello sotto al lettone e ha telefonato al figlio… Era malato di demenza senile, Teresa aveva paura di lui… Teresa dal PS era stata trasferita all’obitorio.

Giovane poliziotto con pappagallo in mano, 88enne confuso, qual è il suo nome poi?, Teresa, coltello, Massi, Chron, puzza di disinfettante, aghi, dottori, polizia, muri bianchi, bagni di ospedale, barelle, ambulanze, tragedie piccole e grandi…………………….

Massi è stato ricoverato, io sono caduta come una pera cotta nel parcheggio dell’ospedale e un automobilista mi ha evitata ma non si è neppure fermato per soccorrermi e nonostante tutto ridevo perché probabilmente l’ultima volta che mi sono sbucciata il ginocchio è stato alle elementari, sono andata ugualmente a yoga e ho meditato sul fatto che siamo esseri vibrazionali, vibriamo attraversati dai suoni, dalla vita, dal silenzio, ma a volte smettiamo di vibrare e allora è morte e la morte a volte sopraggiunge ben prima dell’ultimo respiro.

Nota del giorno dopo aver scritto: Domenico si chiama, il marito di Teresa.

4 pensieri riguardo “Giovane poliziotto con pappagallo in mano, Massi, Teresa, vibrazioni…

  1. Fantastica nei tuoi racconti nel come ti esprimi nell’essere venuta a vibrare con noi .. spesso non ho il tempo di leggerti ma quando lo faccio mi fai sempre uscire il sorriso … forza Massi è un bacino al tuo ginocchio 🤗have a nice day

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  2. La montagna riserva sempre sorprese… e incontri interessanti. Sto leggendo, da un paio di giorni, alcuni tuoi scritti. Belli, intensamente riflessivi… desueto al giorno d’oggi. Un augurio a Massi, qui nella bassa si dice “tin à bota”. Continuerò a leggere.

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