Oggi pomeriggio abbiamo portato la fede della Nonnina dal gioielliere per rodiarla, farne una uguale per Massi, martellarle in modo che siano più luminose possibile e incidere dentro i nostri nomi e la data del giorno di tulle. Io ho la misura 9, Massi la 22. È stato molto emozionante. Torneremo in gioielleria i primi di maggio per provarle, per essere sicuri che siano perfette, al netto di caldo, emozione, dimagrimenti o inciccionimenti dell’ultimo minuto. Nel frattempo ho tolto gli anelli vari che tenevo all’anulare sinistro già diversi mesi fa nell’attesa di lei, di quel cerchio sottile brillante, con quel nome e quella data dentro e con una storia d’amore lunghissima, quella dei Nonnini, che continua e si trasforma, perché è vero che l’amore è per sempre anche quando assume altre forme.
Poi siamo stati dalla fioraia per il bouquet. “Quali fiori ti piacciono?”, mi ha chiesto, “Tutti a parte il garofano e l’orchidea”, le ho risposto, “Ah, ho capito! Ci vediamo sabato prossimo, che ne parliamo meglio…”, “Perfetto”.
Negli ultimi giorni ho anche riflettuto molto su Yama e Niyama, sui cinque no e i cinque sì. Lo yama sono le cinque regole morali ed etiche universali: 🧘🏻♀️la nonviolenza 🧘🏻♀️là sincerità 🧘🏻♀️l’onesta’ 🧘🏻♀️la continenza 🧘🏻♀️la non avidità. Il niyama invece sono i comportamenti positivi che possiamo avere, per noi stessi e nel rispetto degli altri ossia 🧘🏻♀️il purificarsi 🧘🏻♀️l’accontentarsi 🧘🏻♀️l’austerità 🧘🏻♀️lo studio e la conoscenza di se’ 🧘🏻♀️l’abbandono al divino.
Eccomi, io tendo a questo, a volte con più fatica, a volte con più semplicità e immediatezza, ma questi sono i miei passi quotidiani, i gesti che compio verso me stessa e verso gli altri. È necessario e utile ricordalo. Ricordarselo.