Ieri, seduta su una panchina al sole nel Parco naturale dei Mulini a Bagno Vignoni, sono stata travolta da un’ondata di gratitudine profonda e assoluta per tutto, anche per ciò che mi rende triste e allora covo un po’ la gioia e poi devo condividerla assolutamente . Così a pranzo, davanti agli affettati e al pane toscano e con un bicchiere di brunello di Montalcino di Cacio in mano, ho detto solennemente a Massi: Massi guarda che noi siamo molto fortunati! e lui lo so.
Credo che alla base di questa gioia ci sia la fortuna di poter dire ci vediamo l’anno prossimo alla signora dei profumi della piazza d’acqua, alla Barbara della Locanda del Loggiato, anche al signor Mario di Pienza che mi ha fatto da cicerone verso il Romitorio della Madonna a sei dita che però era chiuso e lui mi ha risposto non so se ci sarò, ho novant’anni e io bè, io vengo e Mario va bene, ti aspetto. L’idea che la gioia torna e nel frattempo la puoi mettere via e tirarla fuori quando ne hai bisogno mi genera un benessere che fatico a spiegare, anche se non è sempre stato così. Per molti anni, da quando ho visto da molto vicino la malattia e poi la morte e l’abbandono e avevo tanta rabbia e tristezza dentro, mi aspettavo sempre il peggio, ero convinta che se accadeva una cosa bella era solo questione di attimi e nel giro di poco si sarebbe rovinato tutto, avrei perso la gioia e certamente sarebbe arrivata un’altra disgrazia. La tristezza era diventato un abito comodo e semplice da indossare, ero abituata a perdere tutto da un momento all’altro e così avevo imparato a sottrarmi all’impegno e alla dedizione che la felicità invece richiede.
Ho iniziato a rimanere, a non scappare quando ho detto sì a Massi e ci siamo sposati e ho iniziato a vedere che se la scegli poi la gioia torna puntuale, sempre. Spesso tornano anche il dolore e la delusione, lo sconforto e la stanchezza, ma poi passano, sempre.
Rimane una randagia gioiosa che spesso si veste di blu, nero e marrone insieme e ha il rossetto a volte sbavato, con gli occhi che quando è molto felice da verdi diventano azzurri e che ama moltissimo condividere la gioia che trova.
