Abbiamo una naturale luce dentro di noi. Alcune persone ne hanno anche un po’ di più. Il fatto che attorno ci sia molto buio non deve spegnerci mai.
Mese: gennaio 2019
Asana di tulle
Vi siete mai chiesti se esistono Asana di tulle? Certo e ognuno ha le sue. Le mie sono sethu bandhasana e halasana. La pratica di ieri sera è stata una delle più belle che ricordi! Me ne accorgo quando il respiro si fa onda. E quando senza fare troppa fatica esce molta luce. Non avevo mai fatto queste Asana a yoga, ma pian piano, gesto dopo gesto, è affiorato il ricordo di quante volte da piccola in quelle posizioni mi ci mettevo molto naturalmente e stavo lì, da sola, a pensare, a guardare, a ridere. Tornata a casa ho fatto vedere sethu bandhasana e halasana anche a Benny, a Giulia e a Massi e Benny mi ha detto che non sa bene come mai ma anche lei da piccola si arrotolava così. Allora ho wathsappato al Maestro “Ma perché da piccola facevo sethu bandhasana e halasana secondo te?” e lui “Perché sono posizioni fetali, di chiusura in sviluppo ma anche di apertura potente dopo la chiusura e da bimbi la memoria è ancora molto forte…” Ecco, ma vi rendete conto della meraviglia?!
Namasté
Tulle
Ho scelto la Parola del mio 2019.
Tulle.
Tulle come una ballerina con lo chignon, come fare l’amore quando fuori nevica, come dire sì, come Biscottino quando ride mentre dorme, come il profumo dei capelli di Benny e la soddisfazione che si prova quando arrivi alla fine delle giornate in cui sei stata sempre te stessa, come quando riguardi le foto ingiallite di quarant’anni fa e Massi ti accarezza il braccio mentre lo fai e anche come affrontare il proprio dolore per lasciarlo definitivamente nel passato. Perché il futuro sia sempre e solo soffice come il tulle.
Cara Maria… tuo Peppino
Vi dicevo che ieri in un mercatino dell’usato ho acquistato un pacchettino di lettere d’amore di un soldato, Peppino, a sua moglie Maria. È stato molto emozionante leggerle, annusare la carta che sa di vaniglia, inchiostro e muffa, immaginarli e provare a cogliere tutti gli indizi utili a capire dove è avvenuta questa storia d’amore. Intanto ve le trascrivo esattamente come le ho trovate. Sono sei lettere di lui a lei.
Cara Maria_ Sono tre giorni che non ricevo tue notizie_ Forse non hai tempo per scrivere? un ritardo postale? spero non sia ciò dovuto a tua trascuratezza o dimenticanza o peggio ancora a malessere. Aspetto però con molta fiducia di potere ricevere questa sera. Non so se tu riceva regolarmente e in breve tempo. Io ti scrivo quasi tutti i giorni. Come stanno le bambine, come stai tu e come ti trovi nel TUO Coriano? Credo a tuo agio. Puoi ripensare a tempi migliori e più felici senza però dimenticarti che sei madre, con tutte le inevitabili conseguenze_ Certo che adesso fa molto caldo qui e credo che sarà la stessa cosa anche costì, quindi è preferibile anzi più salutare passare un po’ di tempo in montagna che riscaldarsi fra quattro mura in città_ In una delle ultime tue lettere mi dici di lasciare i bagni e ritornare da te. Magari! me ne infischierei dei bagni e del sole. Ritornare a bagnarmi nel nostro bagno, fare lunghi sonni ristoratori nel nostro letto, stare vicino a te e alle bambine: questi sono i miei sogni del presente_ Speriamo che questi presto si avverino! Quanto lo desidero! ritorneresti subito a casa? Saluti a tutti_ Baci alle bambine e molti a te_
Peppino
P*M*22A -29-7*1941 = XIX
Cara Maria. Sono soddisfatto della tua guarigione e di quella di Fiorella. Mi fa pure piacere il sapere che la piccina cresce bene e sta ingrassando e che anche la Teresa sta bene ed è tanto vivace. Le dispiacerà molto ritornare a casa perché potrà godere di una libertà più limitata. Mi dici che ritorni a casa, ma ti sei dimenticata di dirmi se ti sei trovata una serva come ti dissi e come desidero che sia. Spero però che avrai già provveduto anche se non me lo hai fatto sapere. Non voglio che tu sia sola con le bambine, non ci riusciresti a fare tutto, qualchecosa dovresti trascurare. C’è sempre tuo zio a casa nostra? Lorenzo è venuto a casa? Finalmente hai ricevuto i soldi. Eri rimasta senza? Guarda di limitarti nelle spese. Vedi però se l’Antonietta ha bisogno di qualchecosa e compera. Io sto bene e attendo con ansia di potere ritornare da te e colle nostre piccine. Spero di potere fare una scappata al più tardi in novembre se non mi assisterà la fortuna per rientrare tutti prima. Ho un grandissimo desiderio di rivederti e di potere vedere Fiorella. Mi ha scritto la Main ed anche la Luigina e mi dicono che l’Antonietta sta bene e che si diverte un mondo così libera con le possibilità di muoversi e camminare a suo piacimento. Hai già fatto la provvista di legna necessaria per tutto l’inverno?
Baciami tanto le bambine. Saluti ai tuoi. Baci affettuosi a te.
Peppino
P. M. 22A, 21/8/1941 = XIX
Cara Maria. Ho saputo dall’Antonietta che la Luigina sta bene. Siccome le avevo chiesto se avesse bisogno di qualche cosa mi dice che le occorrono delle vestine pesanti. Del resto credo che già lo saprai perché doveva scrivere anche a te. E allora vedi di mandarle quanto sopra detto. Hai già riordinato la casa? Come ti trovi ora? La bambina sta bene? Carlo viene ancora da te? Io sto bene. Il tempo passa lentamente e sempre attendo il momento di potere ritornare a casa_ Mandami al più presto che puoi le fotografie delle bimbe e tua. Un buon fotografo è Codeluppi. Che ne dici? Scrivimi a lungo. Io ora devo finire per imbucare perché è ormai l’ora della levata.
Baciami tanto le bambine. Baci
Peppino
4-9-1941 = XIX
Cara Maria_ Da tre giorni non ricevo tue notizie. Sono desideroso di averne al più presto. Credo che tu abbia già ricevuto il vaglia_ Spero che tu e bambine stiate bene_ Io pure sto bene_ Ora sono giornate continue di pioggia che diluvia addirittura ed allaga i campi delle vallate_ Per fortuna che io sto a monte e mi trovo sempre la strada lavata in modo eccezionale_ Mi ha scritto Pierino da casa e mi dice che l’Antonietta sta bene e che la tengono riparata dal freddo, giacché a Belleo nevicava nei giorni scorsi_ Attendo tue notizie e poi ti scriverò più a lungo_
Baciami tanto le bambine_ Bacio te tanto tanto_
Peppino ✔️
5-11-1941 = XX
13-11-1941 = XX
Maria carissima_ Da tre giorni non ho più tue notizie, l’ultima che ho ricevuto è del 7 u.s. Io pure ti scrivo sempre e non so come mai tu non riceva. Mi scrisse Pierino una settimana fa e mi diceva che avrebbe fatto una scappata a Reggio e poi non ne ho più risaputo_ Il 22 dovrà ripartire. Mi dispiace perché quando verrò in licenza non lo potrò vedere_ Quando non ho tue notizie non sto bene, mi resta un vuoto incolmabile nella mia giornata_ Non avendo di meglio rileggo le ultime tue e mi tengo davanti le fotografie di te e delle bimbe e spero di potere presto riabbracciarti e divertirmi un po’ colle bambine e fare la conoscenza di Fiorella. Spero di trovarvi tutte bene. Però non so ancora quando potrò venire_ Sappimi dire se è venuto Rubini da te. Il giorno di San Martino ho mangiato le castagne, ma non erano buone e costavano in lire italiane sei e venticinque al chilogr. Un tempo nelle nostre montagne con altrettanto se ne comperava un mezzo sacco. Hai avuto notizie dell’Antonietta? Certo che si troverà bene. Pierino mi dice che ha bisogno di scarpe, sai stando in campagna ne rovina di più_ Vorrei portarne un paio io ma non so il numero. Dovresti farmelo sapere_
Spero che domani mi giungeranno tue notizie_
Baciami tanto le bambine e ricordami a loro_
A te bacioni affettuosi e un tenero abbraccio_
Peppino
Maria carissima_ Ho ricevuto proprio ora la tua del 17 che mi arriva dopo sette giorni in confronto dei due normali. Ciò dipenderà dalla sosta negli uffici della censura giacché è censurata. Questi ritardi mi seccano parecchio. Ora non so come fare per i soldi perché contavo che ti bastassero fino alla fine del mese e poi rinviandoli adesso non ti arriverebbero che ai primi del prossimo e per i primi spero di potere partire anch’io. Fino ad oggi non so una cosa sicura, ma domani dovrei saperlo e se verrò io non te li spedirò e in tal caso cerca di rimediare come meglio puoi, ma non lasciare di pagare l’affitto_ Pierino ti ha detto se mi ha scritto o meno, perché dal 5 u.s. non ho più avuto notizie da lui? Sono ora tranquillo perché tu mi dici che a casa stanno tutti bene, sia la mamma che l’Antonietta è sono particolarmente soddisfatto che questa cresca bene sana e vigorosa e che lassù la tengano volentieri e ne abbiano la massima cura_ Il tuo desiderio che io ritornino non può essere superiore al mio di rivedere te e le piccine e massime Fiorella_ Penso sovente a voi tutte e se resto solo sii sicura che penso a casa. Sono oggi otto mesi passati da quando sbarcai la prima volta in Albania e credimi pure che non ho mai passato un giorno senza ricordarmi più volte della nostra famiglia ed ora maggiormente ci penso avvicinandosi il momento in cui ti potrò riabbracciare, mia cara_ Ora poi guardo spesso le foto di te e delle bambine e solo queste mi servono a meglio ricordarvi quali realmente vi ho viste e lasciate_ Solo di Fiorella non posso avere un’immagine diversa giacché non l’ho mai vista. La tua proposta di passare insieme il Natale dalla mamma è per me più che bella, ma non posso dare ora assicurazione di sorta perché la mia licenza sarà di venti giorni e potrei ripartire anche prima di Natale se potrò venire presto_ Capirai che non intendo ritardare la partenza quando mi sia concessa la licenza. Ora riprendo a scrivere e ti dico che domani il mio capitano porterà al comando di artiglieria la mia licenza per la firma_ Ti scriverò però ancora appena saprò quando sarà firmata e quando mi potrò presentare all’imbarco_ Tu scrivimi ugualmente_ Per ora baciami tanto le bambine_ A te baci affettuosissimi ed arrivederci a presto, mia cara_ Dimenticavo una cosa. Dovresti andare dal sarto e metterti d’accordo perché mi possa fare il vestito appena ritorno, almeno i calzoni. Potresti rivolgerti a quel sarto che mi fece il paletó_ Devi chiedergli se ha tempo per farmi il vestito quando arriverò senza però potergli precisare la data, ma di farlo immediatamente che altrimenti non mi servirebbe.
Bacioni tanti
Peppino
24*11-1941 = XX
Tesoro mio…
Sono pazza di gioia! Stamattina ho finito prima di lavorare e ho fatto un salto in un negozio di robe usate… Ho sempre snobbato questi posti, ma oggi alla fine è nato un amore profondo e probabilmente eterno fra me e tutti quegli oggetti pazzeschi che trasudano storie e vita! Mi batteva fortissimo il cuore perché cercavo di scorgere la vita dietro e sono stata attraversata da tanta magia. Cercavo un cesto, non l’ho trovato. Però ho preso un fascio di lettere di un soldato al fronte alla sua amata, due vasetti di farmacia antichi per i fiori del matrimonio, una scatola di cartoline erotiche degli anni 50 e un poster di un vecchio personaggio della pubblicità, Svanitella. Indovinate il perché! E poi queste Balducci incorniciate, mi sono commossa! Chi ci avrà mosso i primi passi dentro? E ora dove si troverà quel bambino? Starà bene, saprà che le sue scarpine sono in vendita da un robivecchi? Provo una gioia fortissima! Buon pomeriggio 💖
In pace.
“Stiamo parlando della Nonnina…”
“No, stiamo parlando di soldi”
Respira.
Respira ancora. Respira ancora, ancora e ancora.
Silenzio.
Adesso puoi finalmente riposare in pace, Nonnina.
Un lungo rosario di io io io
La maggioranza delle azioni che compiamo ogni giorno sono scelte e uno dei miei obiettivi per il 2019 è di renderle sempre più consapevoli, per quanto posso. Oggi ho dovuto esercitare una consapevolezza altissima, riflettendo bene bene su chi sono e su cosa non voglio essere e penso che saper essere fedeli a se stessi sia uno dei più grandi traguardi che possiamo raggiungere, ovviamente con la costante apertura al cambiamento sempre necessario. E allora, nonostante il braccio sinistro molto informicolato e una buona dose di tristezza nel cuore, ho respirato profondamente, ho scelto con cura le parole da non dire e ho cercato di pronunciare solo quelle vere, anche se dure. E ad un certo punto non ho risposto più, scegliendo di respirare ancora più profondamente per stare in contatto con la me vera, non con quella che si voleva richiamare con quegli attacchi. Domattina chiuderò definitivamente una faccenda che mi ha rubato tanto sole, ma che mi ha dato anche molti strumenti per leggermi e riconoscermi.
C’era una volta, e c’è ancora, un lungo rosario di io io io detti da chi è sempre nel giusto, da chi si sente costantemente in diritto di ricevere e poco in dovere di dare altrettanto. E questi io io io spesso vengono cuciti sulla pelle dei più deboli, delle donne, di chi si sente sempre debitore.
Non più sulla mia pelle, però.
Nel frattempo per fortuna Elisa ha calligrafato in modo romantico e poetico Massimo Cristina e il nostro monogramma, ho la firma di una cara amica d’infanzia accanto alla mia per la prenotazione di quel giorno, ho scoperto che se vogliamo il tappeto rosso sullo scalone sono 88€… – 131 giorni, 12 ore, 44 minuti e 35 secondi. Ah, devo anche prenotare una visita dall’otorino, ma questa è un’altra storia.
(Ph. Massi 🧶)
Quando l’Amore è altissimo…
Uno dei segni inequivocabili dell’Amore è la cura.
Se poi l’Amore è altissimo allora la cura è intensissima e passi l’olio paglierino sul tuo mobile preferito, quello verde, bruci palo santo perché sia tutto pulito e ancora più sacro, ogni volta che c’è il sole appendi fuori le cose perché profumino di buono, lavi Fausto l’elefantino con cui dormi e lo fai asciugare sul termosifone perché sia pronto per la sera, spruzzi la lavanda sui cuscini per dormire meglio, stai molto attenta alle cose piccole e meravigliose, soprattutto al tulle bianco e hai in mente solo parole e storie per tutto ciò che di bello incontri.
Ieri siamo andati a firmare in comune per le pubblicazioni. Mancano 132 giorni, 20 ore, 35 minuti e 50 secondi. È stato emozionante e romantico anche se eravamo circondati da faldoni enormi di atti di morte e permessi di soggiorno di chissà chi. Metafora potente, che qualcuno in mezzo a tutto ciò firmi ancora per l’Amore. Eppure alla fine l’Amore è il tutto. Sempre. Dopo siamo andati a festeggiare ritirando una bella poesia con caratteri speciali che abbiamo fatto mettere in cornice e che porteremo alla nostra festa insieme ad un mucchio di altra poesia. Poi a pranzo fuori, tagliata di fassona e verdure alla griglia, solo acqua frizzante, niente vino perché ieri non ne avevamo voglia.
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza
Percorreremo assieme le vie che portano all’essenza… F. Battiato
Me lo merito
È tardi, tardissimo, ma non riesco a prendere sonno, sono troppo eccitata! Come una bambina. Ci sono giornate che mi sembra che ciò che volevo ma non sapevo di volere prenda così tanta forma e sia così tanto meraviglioso che mi viene un’energia addosso che rimango stordita dalla felicità. Stordita! Non abbastanza per dormire, però. E allora continuo a guardare in rete stivaletti bianchi e anfibi argentati e non riesco a fermarmi. Provo così tanta gratitudine per chi ho accanto in queste settimane! Mi sembra un miracolo. O forse lo merito e basta. Quello di cui sono certa è che sarà stupendo.
Certe mattine mi sveglio e sento il mio corpo molto più nitidamente e potentemente del solito perché lui ha passato buona parte della notte ad accarezzarmi, a ricordarmi con le mani chi sono, che forma ho, dentro e fuori.
-135giorni 11ore 2minuti 15secondi
Di calicantus e di come salvare la bellezza
Avete mai annusato bene il profumo del calicantus? È un profumo pungente ma soffice, sa di giallo e di aria pulita, ti racconta che anche se c’è freddo, se la maggioranza dei fiori e degli arbusti scelgono la primavera per aprirsi e profumare attorno, bè, anche se c’è freddo, se viene buio presto e gela tutto, si può sempre fiorire. Basta pensare di poterlo fare! E poi lo si fa. Come il calicantus.
Lo sapevano bene le nostre maestre. La maestra Santa Leonelli Frausin della mia amica Giorgia e anche la mia, che si chiama Milva Fregni. La mamma di Giorgia spesso prendeva la stagnola, ci avvolgeva alcuni rametti di calicantus presi dal giardino e diceva “Tieni Giorgia, portali alla Maestra!” e Giorgia era felicissima della felicità che sapeva avrebbe letto negli occhi della Maestra Santa, che tutto l’anno teneva pronti molti vasi per i fiori che portavano i suoi alunni. Lei non aveva figli. Tutti i bambini erano suoi figli. La mia Maestra Milva invece ne aveva uno, Luigi. Ci parlava spessissimo di lui e noi lo pensavamo come un eroe e un pochino lo era, visto che aveva perso il papà prestissimo ed era rimasto da solo con la nostra Maestra, che spesso ancora piangeva la perdita. La mia scuola era in un paesino di campagna, nello stabile che fino a poco prima ospitava il manicomio. Mia madre mi diceva stai attenta!, non ho mai capito bene a cosa e perché, forse pensava che qualche matto potesse tornare a spaventarci, anche se a me i matti non hanno mai fatto paura, me ne facevano molta di più tutti gli altri. Bè, anche la Maestra Milva amava tanto il verde, i fiori, i calicantus e soprattutto le primule. A ricreazione ci faceva andare in mezzo ai cespugli del grande giardino del manicomio; le altre maestre non volevano, ma lei sì, ce lo permetteva.
Una vera Maestra sa che uno dei suoi primi compiti è quello di educare al bello, ai colori puliti, all’aria profumata e crea le condizioni perché i bimbi sappiano poi riconoscere e riprodurre la bellezza. Un vaso di fiori è una lezione perfetta ed eterna.
Perché è vero che la bellezza salverà il mondo, ma soprattutto siamo noi a dover salvare la bellezza, che è un antidoto potente contro il male, contro la stupidità e tante brutte idee che stanno tornando nei nostri giorni.
Sii sempre gentile e coraggiosa…
“Sii sempre gentile e coraggiosa!” sono le parole lasciate in eredità a Cenerentola da sua madre. Trovo perfetto questo film per chiudere serenamente queste belle vacanze di Natale passate molto veloci. Tanti ricordi messi da parte insieme ai piccoli riti che ormai fanno parte della nostra famiglia e piano piano ne stiamo costruendo altri. I giorni che tornano, anno dopo anno, le feste, le tradizioni sono una coperta calda per la famiglia, uno scudo potente che protegge dal grigio dell’abitudine e della tristezza.
Nella quotidianità di domani porto le risate argentine di Benny e delle sua amiche mentre attaccano le polaroid appena fatte sul muro della cameretta che sta crescendo con loro. Anche io ho dato il mio apporto e con lo scotch ho messo dritto dritto in fondo al letto un piccolo poster di Frida Khalo, mio personale augurio per ciascuna di loro. Porto anche il pelo arruffato e i movimenti lenti e impacciati di Pipi, il nostro micio di diciassette anni e il respiro lento e profondo di Massi che mi dorme accanto. E poi anche tulle e sorrisi nuovi che in realtà vengono dalla parte più profonda di me e che già conosco.
Porto anche il proposito di imparare ad ignorare ciò che mi ferisce e di non attendermi più cambiamenti dove non ci sono aperture e aria pulita.
La rivoluzione è l’armonia della forma e del colore e tutto esiste, e si muove, sotto una sola legge: la vita. Frida Khalo
Maneggiare con molta cura
Ci avete mai fatto caso che è difficilissimo trovare persone che siano felici con te, mentre tutti sono subito pronti a condividere le tue sfortune e ad esserti vicini quando stai male? Credo che il tuo dolore aggiunga qualcosa all’altro, al suo essere scampato almeno quella volta al brutto che ti sta accadendo; il dolore degli altri si condivide volentieri perché non è successo a te e ciò è rassicurante. Mentre la gioia… bè, la gioia ha un valore altamente sottrattivo, come che non sia moltiplicabile ma solo divisibile, perciò se sta succedendo a me, non sta accadendo a te e quindi io ti sto sottraendo gioia, felicità, soprattutto se tu stai sempre in bilico e la vita ti rotola addosso senza che tu sappia spostarti, perché decidere costa, scegliere è faticoso, ma uno degli effetti collaterali più belli della scelta è appunto la felicità. In questo periodo mi capita di iniziare a condividere una mia grande gioia del 2019 e mi sto accorgendo che sono più le facce deluse e incredule di quelle contente e questo mi colpisce tantissimo! Non è un mio problema, sia ben chiaro, ma un pizzico di tristezza mi sale…
I miei propositi per il nuovo anno però si rafforzano, perché so che la mia felicità va condivisa solo con chi se la merita, tralasciando sensi di colpa e infantili bisogni di approvazione costante. La propria gioia è una cosa seria e va maneggiata con molta cura. Vale la pena essere sempre molto centrati e forti, capaci di darci il giusto valore, senza regalare e senza negare. Equilibri..
Altri propositi: fare l’elemosina ogni volta che posso, usare un correttore migliore di quello che ho ora, guardare il mondo per quest’anno attraverso uno strato di tulle e non smettere di fare cose che mi fanno molto ridere, come ad esempio fare un giro da sola sul trenino di Natale, in mezzo ai bimbi.
Vado a yoga. Buona serata! 🧘🏼♀️