Jimmy e i suoi braccialetti della fortuna inesauribile

Io so per certo che la vacanza a Bellaria sta finendo non tanto perché conto i giorni, ma perché la sera prima del rientro incontriamo sempre, e dico sempre, Jimmy! Solo il 30 luglio, nello stesso posto, alla stessa ora. È un appuntamento fisso. Lui ci ha venduto 3 anni fa dei braccialetti della fortuna che non si sono ancora spezzati. Glielo abbiamo fatto presente, ci ha risposto che il suo ce l’ha da 14 anni e ce ne ha regalati altri tre e che la nostra fortuna è sconfinata e in un certo senso ha ragione. Jimmy sorride sempre e stasera ha iniziato a ricordare Benny da piccola, ha perso l’autobus per Rimini per parlare con noi anche se il prossimo ci sarebbe stato dopo mezz’ora. Domattina abbiamo appuntamento perché mi deve portare delle conchiglie e gli chiederò meglio dei suoi ricordi, della sua storia, per portarlo un po’ a casa con me, in attesa di rivederlo l’anno prossimo, sempre il 30 luglio, sperando che non gli accada nulla, perché Jimmy è nero nero e ora non tira una buona aria per quelli come lui, nonostante il sorriso e l’essere qui da ormai tantissimi anni. Costruiamo bellezza e gentilezza, ma l’aria che si respira è brutta, stantia, finemente violenta e non è possibile rimanere indifferenti. Questi giorni di vacanza sono davvero volati. Siamo abbronzati, riposati, con nel cuore tanti ricordi belli. Questa volta ho parlato meno del solito con le persone, mi sentivo di dover stare raccolta in me stessa e assorbire e risparmiare parole, più che spenderle. Oggi però a riva ho incontrato una signora che ho nel cuore, una di quelle donne sagge, che mi ha raccontato esperienze dolorose vissute quest’anno e allora mi sono resa conto di quanta differenza possa fare un sorriso, un cenno gentile che facciano sentire accolti e ascoltati. Ciascuno di noi percorre sentieri complicati, a volte dolorosi, cerchiamo di lasciare sempre impronte di luce. Sono un po’ triste per la fine della vacanza, ma ho anche tanta voglia di rivedere la Miranda e Pipi e di poter finalmente guardare la tv dal mio divano, perché nella casa al mare il divano non c’è. Vado a nanna, che domani mi aspetta Jimmy!

Quale desiderio esprimereste adesso, buttando la monetina nell’antico pozzo di Santarcangelo?

Il mondo che vorrei

Che bella festa il Summer Pride a Rimini, ieri sera! Ho ballato talmente tanto che mi fanno ancora male i piedi! E c’erano tante famiglie con bambini, molte coppie di tanti colori, con l’arcobaleno dentro. Un piccolo grande spaccato della società che vorrei, più sorridente, civile, gentile, aperta, fiduciosa, libera. Ieri sera eravamo al Summer Pride tutti insieme, ed eravamo davvero tanti, per dire che accettiamo questa realtà con amore e nonostante tutto, ma con la serena consapevolezza che dobbiamo fare ancora tanto perché la libertà sia di tutti e quindi autentica. Il governo che abbiamo ora non aiuta, anzi. Ma noi pensiamo, balliamo, sorridiamo, beviamo mojito, cantiamo, urliamo, manifestiamo e andiamo avanti! In spiaggia siamo andati via prima e alcuni amici si sono stupiti, di solito siamo i penultimi. Quando Benny ha detto che andavamo al pride sono rimasti basiti, hanno iniziato a guardarci straniti e a chiedere come mai andavamo, se era per vedere fenomeni da baraccone. Ci ha pensato Benny a zittirli, dicendo “Andiamo perché è giusto! La battaglia per i diritti è di tutti!”; non so se hanno capito, ma intanto abbiamo provato a dirlo.

Nel frattempo oggi pranzo a Sant’Arcangelo, paesino medievale incantevole. Si sentono ancora i passi di Tonino Guerra, un altro poeta semplice che adoro. Poi bevo granite alla menta e passeggio tanto facendo respiri lenti e profondi e sorridendo ogni volta che il mio cuore chiama angeli tintinna nella borsa. Buona luminosa serata!

Gentilezza e gratitudine

Sdraiata sul lettino, investita da un blu luminoso e sfacciato, penso. Penso che se si possiedono la gentilezza e la gratitudine si è davvero molto ricchi, perché tutto ciò di cui abbiamo bisogno poi troverà il modo di raggiungerci. Senza dubbio. Stasera tutti col naso all’insù ad ammirare l’eclissi di luna. Sento già tutta l’energia preziosa di questi allineamenti magici.

Borgo vecchio, Rimini

Un vialetto, una bici blu, il profumo di salsedine e di borotalco

Stamattina ho fatto yoga in riva al mare, all’alba. Io amo lo yoga gentile, piccolo, intimo, scintillante. Quello che ti porta a fare una fatica che ti pone in profondo contatto con te stessa e alla fine sei leggera leggera, in pace, rigenerata. Non mi piace invece lo yoga dei fuochi d’artificio, quello che il mio maestro definisce egoyoga, delle posizioni ad effetto anche se non si ha la minima idea di chi ci si trova di fronte, quello della prestazione veloce, del respiro che… ah, stavamo respirando?! L’alba però è stupenda e il mare a quell’ora ha un suono dolce, blu, sa di salsedine e borotalco. Poi due chiacchiere con Umbe, il mio bagnino del cuore e via, al mercato del pesce in bici a prendere le vongole appena raccolte e poi i bomboloni per colazione, alla crema per me e per Massi e al cioccolato per Benny. Quest’estate il colore della felicità è il blu con tutte le sue declinazioni, ve l’ho già detto. Noto solo quello e mi sembra che tutto il bello sia dipinto così. I gabbiani stanno ridendo e mi fanno tornare in mente l’idea che mi è venuta qualche anno fa che mio papà ora sia un gabbiano. Nei giorni dell’anniversario della sua morte, sono passati 12 anni, ci penso sempre… e poi c’è il mio vialetto, ho deciso che ogni anno farò la stessa foto, in cui sarò sempre io ma sarò anche diversa, sempre in cammino, lontana e vicina dalla me dell’anno precedente. Tornerò però sempre in quel vialetto in cui Benny si sbucciò per la prima volta il ginocchio, in cui ho sentito per l’ultima volta la voce di mio padre al telefono, accanto a tanti cuori, alcuni dei quali sono sempre qui, vicini. Questo vialetto è e sarà per sempre uno dei percorsi più belli del mio cuore.

Blu, azzurro, acquamarina

Sabato dalla parru volevo farmi i capelli rosa, poi me ne sono dimenticata e quindi niente. Siamo arrivati finalmente a Bellaria, ci hanno accolti lampi e tuoni fortissimi e ci sono rimasta un po’ male perché per me mare è sole e caldo, però la cosa meravigliosa è che siamo tutti insieme e quindi va bene qualunque tempo c’è. Abbiamo camminato molto fra ieri e oggi, perché il tempo così così mi fa scattare la voglia di vedere e respirare angoli più o meno nuovi di luoghi apparentemente sempre uguali da tanti anni. E allora ecco quel gioiello della Torre Saracena a Bellaria e il borgo antico dei pescatori a Rimini, insieme al Crocifisso di Giotto e all’affresco di Piero della Francesca al Tempio Malatestiano. E tutte le colonie abbandonate sul lungomare, immaginando storie dietro a vetri rotti e a porte murate. Stasera dopo la doccia al sapone di Marsiglia e brezza marina, fritto misto, domani yoga in riva al mare. Amo molto il colore blu, azzurro, acquamarina e il bombolone alla crema per colazione… Buona serata 🙏🏻⭐️

Borgo antico dei pescatori, Rimini

Il caldo mi da alla testa

Il caldo mi da alla testa e faccio cose bizzarre, un po’ sceme. Tipo mangiare tonno e uova 20 minuti prima di yoga e rischiare quindi di svenire alla prima asana. Oppure tornare a casa al pomeriggio tardi e schizzare nel pianerottolo perché lì c’è fresco e il mattino dopo iniziare a cercare nella micro borsa, perché ora ho una deliziosa borsa color senape piccola piccola, le chiavi della macchina senza trovarle e precipitarmi quindi giù per le scale convinta che fossero per terra, nel parcheggio e invece le avevo lasciate nel quadro. Se ieri sera e stamattina avevate bisogno di una C1 per fare qualche giro era lì, sotto casa mia. Adesso l’ho chiusa, però. Mi dispiace. Ho bisogno di riposo vero, non di ferie dove devi fare in realtà millemila giri che non sei riuscita a fare mentre lavoravi. E con Massi bronchitico oltretutto le spese alla coop sono tutte mie. Ma da domenica vedrò il mondo da una sdraio in riva al mare ed è cosa buona e giusta. Nel frattempo ho raccolto i pomodori dalla pianta sul mio balcone. Che buoni e che soddisfazione! E nel pomeriggio intendo dedicarmi soltanto alle letture e ai polaretti. Ciao!

Pomodori e basilico home made, gioie mie! 😀

Visualizzazioni yogiche

Massi ha la bronchite e non si sa nemmeno se domenica può venire al mare con me per raggiungere Benny. Quest’anno è un continuo scompiglio di idee, progetti, appuntamenti. Comequando fissi piccole cose, cinema estivo, cena sushi, domenica speciale e poi spesso, molto spesso salta tutto e questo mi fa molto arrabbiare, ma tant’è, perciò reset, download-download-download… La vita mi ha abituata ad avere sempre un piano B e a non rimanerci troppo male mai, nonostante tutto. Rimango comunque libera di essere felice, a dispetto dei molti imprevisti fastidiosi e il bello è saper riorganizzare piani e progetti in modo che siano ancora più belli dei pensieri originali. Ad esempio, niente cinema estivo, ma guardare insieme, in penombra Orange is the new Black su Netflix è ugualmente carino. Il sushi dovrà attendere, ma l’insalata di polpo e patate della Coop è davvero buona. Devo fare diverse cose da sola, ma forse avrei scelto così comunque. Oggi andrò a firmare per la vendita della casa della Nonnina e ne sono contenta; anche qui ho dovuto attendere tanto a causa di ritardi e cavilli che mi hanno abituata a saper accettare abbastanza serenamente ciò che non posso cambiare. Sarò però molto meno felice quando la casina andrà vuotata, è ancora tutto come quando lei mi aspettava seduta sul divano e quando ci chiuderemo la porta dietro per l’ultima volta sarà un piccolo grande dolore, ma ora non ci voglio pensare. Passerà. Tutto passa e rimane il buono, ciò che nessuno può portare via. Nel frattempo questa estate ha il colore del giallo… giallo banana, giallo magliettina sottile di cotone sui pantaloncini corti, giallo citrino, la pietra dell’energia, dei progetti nuovi, della guarigione fisica, della forza psichica… e proprio in relazione a cristalli e pietre ho un bel sogno per settembre. Chissà… Nel frattempo vi volevo chiedere, ma anche a voi ad un certo punto mentre praticate yoga capita di visualizzare improvvisamente un piatto enorme di tortellini in brodo?! Perché a me sì… Buon pomeriggio trésors!

Tuoni e stelle

Mancano 163 giorni a Natale. Anche oggi è venuto il solito temporale quotidiano e il diavolo è andato in carrozza un bel po’! Conoscete questo modo di dire? Mia mamma quando ero piccola lo usava sempre e io le credevo e mi immaginavo il diavolo che seminava tuoni e fulmini in mezzo alle nuvole su un carro tipo zeus e mi nascondevo dietro al divano perché un po’ avevo paura. Oggi i tuoni mi piacciono e un po’ mi somigliano; fanno un gran casino, ma tutto passa in fretta e torna il sereno. O le stelle, come ora.

Sempre oggi, verso le 12 di questo 14 luglio, 32 gradi all’ombra, ho ripreso a stirare dopo non so neppure quanti anni che non lo facevo più. Preferivo usare il mio tempo per altro e cercavo di stendere bene benissimo. Anche nei giorni scorsi ho steso bene benissimo, poi però oggi ho deciso che avrei anche stirato, non perché ora ho più tempo ma perché… non lo so! Mi va così e credo che sia bello darsi la possibilità di pensarla diversamente, anche se credevamo che certe cose le avremmo sempre continuate a fare così. Poi pranzo sotto al portico di piazzetta Sant’Eufemia, una delle più belle di Modena; sta diventando un rito del sabato ed è un lusso enorme, credetemi, perché mangiare e bere cose buone in pace in angoli di meraviglia è qualcosa che nutre profondamente anche il cuore. Ieri ho avuto una bella notizia che attendevo da tanto. L’altra sera abbiamo fatto yoga sotto la luna ed è stato meraviglioso. La settimana prossima, la prima in ferie, ho in programma ritmi lenti, sveglia disattivata fino a fine agosto, ancora yoga, parole lette e dette, amici, Anna dai capelli rossi, valigia e mare. Luglio è un mese che amo molto.

Il tempo necessario

Ci sono persone a cui non dedichi il tempo che vorresti e ti dispiace molto, in alcuni momenti queste persone ti mancano e cerchi di averle vicino e di esserci di più. Ce ne sono altre a cui dedichi tutto il tempo necessario, quello che nutre e rende forte il legame e queste persone ci sono sempre, anche quando non ci sono. Poi ce ne sono altre ancora che non hanno bisogno di molto tempo, sono di semplicissima gestione e molto, molto rare, con loro c’è una sintonia speciale e pure loro ci sono sempre, anche quando la vita porta lontano. E infine ci sono le persone a cui hai dedicato tanto tempo e poi il tempo stesso ti ha detto che era troppo e che non ne è valsa quasi la pena e tu non sai se ci sono mai state davvero, queste persone o se era solo un incrocio di altro… e le riconosci perché ti spiano da lontano, ti hanno fatto regali riciclati e parlavano solo di loro, senza quasi mai chiederti come stai tu e il disinteresse è la cosa che pesa di più ripensandoci, soprattutto perché oggi sono le prime e a leggere i tuoi post e a guardare le foto in wathsapp, ma un come stai mai! Oh, il mio eterno desiderio di mantenere in equilibrio tutto! Pochissime cose rimangono in equilibrio e proprio per il semplice fatto di essere poche e vitali. Il resto necessita di energia giusta e misurata, nè più nè meno, anzi, spesso meno se vogliamo stare sul sicuro.

Sorridi, sempre!

Sempre così, trasparente

La mia borsa allo stato attuale delle cose contiene: una candela al profumo Sardinia di Cera una bolla, medicine, un regalino carino delle mie (ex) colleghe con cui ho pranzato oggi, Maestoso è l’abbandono, La ragazza con la leica vincitore del premio Strega e in libreria insieme a lui mi hanno dato anche un telo da mare di Einaudi, l’agenda perché non smetto mai di programmare, lo scontrino della granita alla menta, un regalo di compleanno, il catalogo Feltrinelli dei libri estivi… Peso 12 kg circa. Ogni giorno sembra che debba traslocare e sogno borse più piccole, ma è un sogno irrealizzabile, lo so già. Prima una persona che amo molto mi ha augurato di rimanere sempre così trasparente. Aspetto che venga ora di yoga e poi di divano, di parole e di sonno leggero.

Sempre da Maestoso è l’abbandono, di Sara Gamberini “Io non faccio mai male a nessuno. Ho sui palmi delle mani una zona rosso scarlatto, sempre accesa. Ho nel cuore un abbandono, per questo sono selvatica. Per questo mi nutro di un’energia primitiva, per costituzione. Lo stesso facevano mia zia e mia nonna. Siamo nate così”

Di terrori irrazionali e briscole

Ho il terrore del dentista, ma il terrore proprio. Di quelli irrazionali, che fai fatica ad elaborare e gestire, proprio io, che bene o male riesco ad affrontare e più o meno tutte le paure. Tranne questa e pochissime altre che adesso neppure mi vengono in mente. È solo che poi ad un certo punto dal dentista tocca andarci e pensi che forse era meglio se ci andavi prima e fai dei numeri da circo dicendo cose che vorresti vederti con gli occhi del dottore quando affermi che probabilmente la tua paura del dentista è genetica, perché anche tuo padre ce l’aveva e lo Zietto addirittura ce l’ha ancora! Poi chiedi se capita che qualcuno abbia attacchi di panico sulla poltrona e, in attesa che l’anestesia faccia effetto, domandi se per caso sei davvero sfigurata e gonfia in faccia come ti percepisci. Comunque ho fatto bene ad andarci, perché in sala d’attesa ho incontrato tre bambini che giocavano a briscola, facevano puzzle e sorridevano e a me è sembrata una cosa bellissima; inoltre il rumore dell’attrezzo che il dottore usa per la pulizia dei denti sembra un cinguettio di uccellini nel bosco e quindi a me pareva di essere appunto nel bosco a passeggiare! Si chiude una settimana intensa, che ha portato novità, soddisfazioni, stanchezze da pienezza alla sera, colleghe belle, vecchie e nuove, iscrizioni ufficiali a scuole superiori, la certezza che non devo temere i giorni bui. Massi è andato alla coop a prendere la dieta prescritta dal dentista, stracchino, gelato, yoghurt… Nel frattempo mi farà male qualche dixi con un breezer?! Felice inizio di week end! ❤️

(Vita da nido d’estate)

Orecchie (troppo) grandi. Bocca (troppo) piccola. Occhi (troppo) spalancati. Un giorno troverò il mio equilibrio, per ora dipendo dall’attimo.

(Pic Franco Maria Ricci editore)

Una poltrona a fiori in garage, appunti sulla forza

Mi capita ogni tanto di avere a che fare con persone più o meno vicine che dichiarano che loro, una volta intrapresa una strada, non tornano più indietro e te lo dicono come che sia una minaccia. Se decidono una cosa, quella è e deve essere. Se interrompono qualcosa, non torneranno mai più sui loro passi. Integerrime, inflessibili, implacabili, rigorose, loro sì. E si sentono forti, mentre in realtà sono forse solo dure e si perdono un sacco di possibilità. Io invece torno dappertutto! Ho capito che non c’è un avanti e un indietro, ma solo una necessità vitale di movimento costante e quindi pensare di essere tornata indietro o magari di essere andata avanti lo trovo estremamente riduttivo. Io vado, anche quando ripercorro strade vecchie e dolorose, torno in persone che mi hanno ferita, vivo esperienze nuove ed entusiasmanti, oppure faticose, ho a che fare con persone luminose, oppure piene di sè ed egoiste… Io vado, con tenacia, coraggio e umiltà. Nulla può mai essere assoluto, tutto passa e può cambiare, perché noi per primi siamo cambiamento, se lo vogliamo. E allora la forza principale diventa proprio la consapevolezza della propria fragilità. Fermati, guarda bene chi sei, prendi atto delle tue benedizioni e dei tuoi limiti e poi vai sempre oltre. Oltre le benedizioni e i limiti.

Nella foto una poltrona bellissima in garage, in attesa di essere buttata. Ciao Gilby.

Piccole felicità inequivocabili

Ieri ho fatto il mio primo bagno nel fiume in montagna! Io, che faccio fatica anche a buttarmi nell’acqua della riviera romagnola ad agosto! Poi tutta orgogliosa mi sono sdraiata a pancia in su al sole e ho fatto il gioco delle nuvole! Lo facevo sempre da piccina, in Puglia, d’estate; guardavo un po’ il cielo e un po’ gli incendi in lontananza, sulle montagne. Avevo anche un librino che leggevo e rileggevo, la storia di una bambina che sapeva raccontarsi favole bellissime grazie alle nuvole. Ieri nelle nuvole c’era un cane, che è diventato un orso e poi un cavallo e poi due conigli uno accanto all’altro, la Sardegna e infine un batuffolo enorme che avrei voluto staccarne un pezzo e appallottolarmici dentro. Benny oggi è partita per il mare, beata lei. Io sto aspettando che venga ora di yoga seduta sotto un albero nel parco, a piedi nudi; finisco il post e mi rimetto a leggere Maestoso è l’abbandono, che dice “a me bastavano pochi elementi, essenziali, non complicati, piccole felicità inequivocabili. Qui c’è un tavolo, sopra c’è un gatto e fuori piove, il gatto annusa la mia mano, non bisognerebbe mai dimenticare che prima di ogni cosa siamo stati accarezzati”… La vita è proprio una questione di felicità inequivocabili.

Costumino di wonder woman, acqua gelida e cristallina, capelli corti e leggeri. What else?