Nessuno pensa che in riva al mare…

Stamattina ce la siamo presi comodissima, abbiamo fatto colazione alle 10.30 e siamo arrivati in spiaggia alle 11. Abbiamo anche chiesto scusa alla signora delle pulizie che aspettava di entrare nel nostro studios per pulirlo. Sul vialetto che porta al mare, accanto a noi, abita Frida, una micia tigrata che somiglia molto alla nostra Miranda; sappiamo il suo nome perché ogni sera il suo padrone chiama Frida! Fridaaaaa! Friiiidaaaaaaa!!! e lei ci mette un’eternità a tornare. C’era fuori il suo amico Tommy, bianco e nero, che la prima sera voleva venire a dormire da noi e l’abbiamo salutato, era molto felice di vederci. Sentendo parlottare è uscito il suo padrone e gli ho chiesto dove fosse Frida e così mi ha aperto la porta di casa su una minuscola stanza con bagno e Frida era acciambellata sul letto di un ragazzo giovane, immobile, che però mi ha sorriso con gli occhi. È malato di SLA. In riva al mare, dove nessuno pensa possano esserci dolore e fatica. Frida è un’infermiera tenerissima nei suoi confronti.

In spiaggia invece abbiamo fatto amicizia coi nostri vicini di ombrellone, Stanley e Mary, della Florida. Noi abbiamo bevuto concentrati di frutta, loro Moët et Chandon con patatine fritte. Mi piacevano tanto, così ho fatto raccontare loro da Massi del matrimonio, che eravamo in luna di miele e gli ho mostrato le foto di domenica.

Una cosa stupenda che ho scoperto oggi è che alcuni scogli a Naxos hanno la pelliccia gialla e verde. Domani torniamo, appena in tempo per il primo pride a Modena.

Kalimera!

εβίβα

Siamo a Naxos, in Grecia, in viaggio di nozze e ora capisco perché siamo arrivati fin qua! Non ci ero mai stata, Massi sì e, a parte l’arrivo un po’ traumatico, ho trovato tutto, tutto meraviglioso! Sconosciuto ma in realtà conosciuto, intimo, come che questa sia la mia terra. I miei profumi, i colori che so, il vento quasi costante, le ginestre e i papaveri, la semplicità ma anche la solennità di questa terra… È come che io provenga da qui.

La Grecia era una delle mete possibili, insieme a Parigi e alla Sicilia… Quando però ho iniziato a leggere L’isola dell’abbandono di Chiara Gamberale, scritto e ambientato a Naxos, l’ho preso come un segno e abbiamo prenotato qui.

A Naxos pare che Teseo abbia abbandonato Arianna dopo che lei l’aveva aiutato ad uscire dal labirinto con il suo filo rosso… Da qui l’espressione piantare in asso, in Nasso appunto. L’isola dell’abbandono ma anche del ritrovarsi, del ripartire e io e Massi ripartiamo da qui. Uguali, dopo 10 anni, ma diversi e nuovi.

A Naxos ci sono piccole farfalle gialle, rosa e azzurre. L’aria sa di salsedine dolce e di erbe aromatiche. C’è sempre un po’ di vento e si può vivere spettinati senza nessuna fatica. Ci sono tantissimi gatti e le case bianche con gli scuri azzurri, blu e a volte rosa. Le chiese ortodosse all’entrata hanno cesti di pane per chi ne ha bisogno e una penombra nella quale l’unica cosa che vuoi fare è accendere quelle sottili candele che profumano proprio di cera e offrire tutto ciò che hai di più caro a Dio. Spesso nelle stradine si trovano ceri accesi e piccoli mazzi di fiori e ad ogni porta c’è una ghirlanda di benvenuto fatta coi fiori dell’isola.

Massi dice che per ora il momento che preferisce di questa luna di miele è quando io sono scappata la prima mattina verso il mare, felice come una bambina felicissima e la signora della reception ha iniziato a darmi istruzioni in inglese e io: non parlo inglese, fra un po’ arriva mio marito, può dire a lui! e via, sulla riva.

Mio marito!

Il tulleday

Nel mio bouquet c’erano 16 peonie di diverse tonalità di rosa e una rosa rossa antica.

Sono partita da casa senza il bouquet e siamo dovuti tornare indietro.

Quando sono andata a votare mi hanno detto ma tu non devi sposarti oggi?! E io sì, vado ora, la parrucchiera mi sta aspettando a casa.

Il vestito di Chloé, la mia parente francese, si è strappato, la Katia gliel’ha ricucito, ma lei ha voluto comunque tenere un mio abito coi fiori che le avevo prestato e oggi che è ripartita per Nantes gliel’ho anche regalato.

Massi ha usato un paio di calze grigie con le paperelle gialle che gli ha regalato la Benny.

Ad un certo punto mentre la Katia mi preparava mi sono molto agitata e ho detto a Ste voglio qualche goccia di xanax, ma lui ha aperto il frigo e ha tirato fuori il sidro di mele di Bretagna, me ne ha versato un bicchiere e dopo andava tutto molto meglio; per fortuna ha aperto il frigo, altrimenti mi sarei dimenticata anche la polsiera di Benny e la bottoniera di Massi!

Mentre uscivo di casa sono quasi stramazzata e ho molto riso; bisogna abituarsi a tutto quel tulle!

Guidare una Charleston lungo via Emilia centro e strombazzare alla gente che ti sorride e ti saluta perché sei una sposa e poi poter parcheggiare ai piedi della Ghirlandina, sotto al Sacrario, è una sensazione che non riesco nemmeno a dire,

Lo zio Ermanno è stato sempre accanto a me. C’erano tantissime persone da salutare ed è stato bellissimo vedere come erano felici della nostra felicità! È venuta anche Chiara, la cagnolina della Mauri e per collare aveva un fiore stupendo cucito dalla Ceci.

L’Alle, la Ceci, l’Eli, la Faby sono state damigelle stupende, per tanti motivi. E poi c’è la Ludo e anche l’Elena. Grazie.

L’Assessora Irene ha detto parole usando tanta cura per noi, ma non solo. Ha parlato di casa comunale, ci ha consegnato il nostro libretto di famiglia internazionale e ci ha regalato delle stampe della Modena del 700. In tanti le abbiamo fatto i complimenti per essere riuscita a rendere tutto speciale.

Le fedi non entravano e poi sono entrate e non riesco a smettere di guardare la mia.

Massi si è molto commosso. Moltissimo.

Scendere lo scalone a braccetto con Massi e con Benny, Lety e Giuli attaccate allo strascico con la scusa di tenermelo su, secondo me si sono viste anche le mutande, è stupendo. La pioggia di riso e petali anche. Massi rideva mentre ce li tiravano ma aveva la bocca troppo aperta e ha iniziato a strangozzare perché ha ingoiato diversi chicchi.

E poi è stato tutto un ciao, grazie, siamo felici, grazie, ciao……..

Tantissimi mi hanno detto hai un abito stupendo e allora spiegavo che in realtà non era un vero e proprio abito da sposa perché la gonna è vintage, degli anni 40, ed è stata trovata in un baule nella soffitta di una vecchia casa nobile, piegato e curato benissimo. Sulla gonna suor Serena ha ricamato le nostre iniziali in cotone rosso, con un punto erba incredibile… M C B e in molti a dire perché B? e io B è Benny, perché con noi c’è sempre anche lei. La maglia e il maglioncino invece sono di Zara, niente di più e niente di meno e tutti a dire incredibile!

Per la festa tutti hanno detto grazie per tantissimi motivi e anche a noi è piaciuta tanto nonostante io sia riuscita a mangiare poco perché volevo dedicare attenzione a tutti gli amici. Ho però bevuto, non preoccupatevi.

La Giui quando rientrava dopo aver fatto foto fuori si puliva sempre le dansko.

La tartaruga Gino che abita nel prato del Giarola scappava veloce da Bubu e Daphne che volevano farle mangiare una fragola.

Grazie a Lidia abbiamo ballato anche Heidi, Georgie e Pollon.

La torta nuziale era durissima perché volevo tagliare anche lo strato di polistirolo e mi ha dovuta fermare il cameriere.

Peonie, peonie, peonie ovunque.

Lo sguardo di Massi era sempre su di me.

E infine a letto la Miri acciambellata sui miei piedi.

Ecco, il tulleday è passato molto in fretta, ma in realtà non passerà mai.

(Casa Comunale di Modena, 26 maggio 2019)

Ecco, questa è l’ultima volta che…

Pensieri sparsi a 3 giorni, 13 ore, 10 minuti e 39 secondi dal tulleday.

Ho sviluppato una dipendenza dalle app di previsioni del tempo, le consulto diverse volte al giorno e nel giro di poche ore per il 26 maggio sono previsti sole, nuvole, trombe d’aria, triangolo rosso di pericolo, neve, grandine, apocalisse, ancora sole…

Oggi ho fatto la ceretta alle braccia, l’esperienza mi mancava e dopo il primo strappo ho capito che non do mai abbastanza valore alla mia saggezza! Mentre uscivo l’estetista mi ha detto “allora ci vediamo venerdì sera per la manicure! Tanto sabato non avrai cose particolari che ti possano rovinare le unghie…” A quel punto candidamente le ho confidato che in realtà sabato mattina devo andare ad allestire gli addobbi floreali dove faremo la festa e lei “ma come?! Lo fai tu?” e io “Certo! Chi lo deve fare?, “ma devi scavare nella terra?!”, “Ma noooo!”, “Ah, meglio così, comunque mettiti i guanti lo stesso mentre lavori!”, “Ok”.

Da qualche giorno è iniziata la fase che per me precede ogni momento importantissimo, la fase del ecco, questa è l’ultima volta che… Esempio, che altrimenti non si capisce: dal benzinaio, oggi, dialogo interno: ecco, questa è l’ultima volta che faccio benzina così, la prossima volta che la farò sarò sposata! Entro in questa fase ogni volta che c’è un prima e un dopo e intanto il tempo trascorre veloce veloce e la tua vita cambia.

Ermanno farà 650 km per essermi accanto domenica e altri 650 km martedì per tornare a Marsiglia.

La mia Amica da 37 anni mi ha consegnato il regalo: un ciondolo prezioso a forma di… cocktail!!! Dice che sono sempre a fare aperitivi, a bere, ma che sarei allegra anche senza alcol! Una Amica così è oltre.

Sono una comunista del ca*** (libera interpretazione di fasci).

Ieri ho fatto lo scritto del concorso e mi sono divertita.

I capelli rosa piacciono sempre tanto.

In tanti continuano ad aspettarsi che una sposa faccia così, così e così e invece no.

La mia Amica suora di clausura ricama con dei punti erba commoventi.

Domattina arriverà il corriere con gli stivaletti rosa da pioggia, ma Massi non lo sa ancora.

Ecco, questa (forse) è l’ultima cosa che scrivo su Comequando così. La prossima volta sarò sposata!

Passi semplici e luminosi

Che giorni incredibili, questi!

Ormai manca davvero pochissimo e ciò che mi emerge nitido ora è la cura che stiamo ricevendo e il ripensare anche ai brutti incontri fatti in questa occasione per noi specialissima. E il contrasto in certe occasioni è ancora più forte.

In questi wedding-months abbiamo incontrato l’incompetenza e la difficoltà estrema nell’accontentare i clienti (che poi è un’altra faccia della poca professionalità e della arroganza nell’affermare il contrario), ma anche tanta, tanta maestria nel comprendere di che cosa potevamo avere bisogno prima ancora che ne fossimo consapevoli.

Ho imparato tantissime cose, sui fiori, sul galateo, sulla stampa manuale, sulla carta di cotone, sulla composizione creativa di un menu’, sulla luce, sul fare il proprio lavoro con gioia e sul farlo invece solamente per i compensi… Nella mia leggerezza ho imparato a curare ancora di più e meglio le piccole cose, perché è solo se le fai con amore che vengono davvero speciali e uniche e io ho la fortuna di avere attorno ora persone che lavorano al tulleday piene di questa passione.

Se avete in programma di sposarvi, considerate che appena pronuncerete la parola matrimonio tutto triplicherà di valore (la SIAE ad esempio…) rispetto ai prezzi normali… Cercate la cura che mettono le persone nel loro lavoro; se trovate quella, siete a posto.

Meno 9 giorni, 23 ore, 44 minuti e 33 secondi

Esistono strade piccole, strette, riservate, nascoste. Quelle che notano in pochi. Quelle che non urlano per rendersi visibili. Sono fatte di passi semplici, colori segreti e luminosi. E da qualche parte c’è sempre un’emozione che aspetta di essere raccontata. Fabrizio Caramagna

(Scalone del Municipio di Modena)

No may rain, ok?!

Sono ancora convintissima che l’Amore vale col bello e col cattivo tempo, che accettare tutto è una bella metafora e via così, per carità, se però cortesemente volesse tornare un bel sole fra due domeniche al posto dei diluvi universali delle ultime, ne sarei felice! Al wedding day è invitato anche lui! No may rain, ok?!

Bene. Detto questo, venerdì siamo andati a provare le fedi dalla Raffy! La fede della Nonnina è stupenda, così! Alla fine la mia è un 9 e mezzo e quella di Massi un 22 e mezzo, per stare nel sicuro, che poi si fa sempre in tempo eventualmente a stringerle, ma non si può nemmeno, al momento del sì, lo voglio, stare lì un’eternità per infilare una fede stretta. Anche questo è metaforico, nulla deve essere mai troppo stretto!

Iniziano ad arrivare i primi cadeaux de mariage ed è stupendo che le persone ti abbraccino forte e ti dicano sta arrivando il gran giorno con gli occhi molto sorridenti!

Oggi abbiamo scelto le 15 canzoni che ci ha chiesto la dj e ci scappa molto da ridere a vederle tutte insieme! Si passa da Bon Jovi agli U2, da Lorenzo a Benji e Fede!!!

Meno 13 giorni, 20 ore, 49 minuti, 58 minuti

A lei, per lei

Domenica abbiamo fatto le foto pre-wedding, ve l’ho raccontato no? Era una giornata quasi invernale e pioveva a dirotto e anche questo ve l’ho detto.

La Giui ha fatto i salti mortali e stanotte mi ha inviato tutte le foto, che io sto guardando e riguardando quasi ininterrottamente da quando le ho ricevute e niente, l’attenzione mi cade inevitabilmente su questa foto. Il Palazzo Ducale di Sassuolo, stupendo, l’ombrello buffo, la luce nonostante tutto meravigliosa… ma la cosa che più adoro di questo scatto è che Massi sorride sereno e bagnato nonostante io tenga l’ombrello dalla parte di Benny, perché non ci penso mai ma se piove copro lei, se sento un’ambulanza le mando un messaggio per sapere se sta bene, se avanza un po’ di torta è per lei, quando mi sveglio al mattino penso a lei, se si muove agitata nel letto vado subito a vedere che cos’ha e via così…

E Massi è stupendo perché ama questo nostro rapporto e l’ha sempre rispettato e non è scontato, per niente. Sa che non è una sottrazione, ma in fin dei conti una addizione.

Meno 17 giorni, 18 ore, 57 minuti e 40 secondi

Ph. Giui

Archetipi e spose peonie

La maggioranza delle persone che incontro ultimamente sanno esattamente come deve essere una sposa e con gli archetipi non si scherza mica eh!

“Ma scusa, ti vai a sposare coi capelli rosa?!”, “Sì, perché?”, “Bè, perché le spose di solito sono… sono… normali, coi capelli normali!”, “Normale? Io sono me stessa, va bene?”, “Ah, sì sì, se va bene a te…”

“L’abito di Massi com’è?”, “Molto bello, ma non è un abito, è uno spezzato”, “Cosa?! In che senso?”, “Nel senso che giacca, pantaloni e gilet non appartengono ad un completo, ma sono abbinati in base a come piace a lui! “E la cravatta?”, “Niente cravatta”, “Che schifo…”, “Ah, ecco. Peccato che ormai sei invitato!”

I tavoli al pranzo come li hai organizzati?”, “Per domani le previsioni danno pioggia e una media di 12 gradi…”, “Cosa c’entra?”, “No, nulla, era così, pour parler… Non abbiamo un tableu mariage, ognuno potrà andare a sedersi dove vuole, accanto a chi gli pare. Però abbiamo la DJ!”, “Una donna?!”, “Sì!”, “Contenta tu!…”.

Dura la vita della quasi sposa! O forse è dura la vita degli autentici.

Oggi prove di trucco e parrucco, con una borsa piena di fiori per scegliere bene le tonalità in base ai colori del bouquet, perché fondamentalmente mi sto ispirando alle peonie. Ok, l’ho detto, addio sposa normale! Io sarò una sposa che somiglia ad una peonia, nella sua poesia ovviamente!

Meno 18 giorni, 12 ore, 48 minuti e 7 secondi

Non è vero che ci vuole sempre il sole

Stamattina abbiamo fatto il servizio fotografico pre-wedding. A Modena diluvia e ci sono 7 gradi, il 5 di maggio! E tutti a dire ma rimandalo, che ci vuole il sole! ma noi no, perché non è vero che ci vuole sempre il sole. Va benissimo esattamente quello che c’è perché la vita è così: moltissimi fattori non puoi dominarli, ma hai sempre la scelta di accettare ciò che accade ed esserne felice.

La Giui è venuta fino a casa nostra perché le avevamo detto che ci sarebbe piaciuto fare foto anche con Pipi, Miranda e Tino; le abbiamo fatto trovare il caffè caldo in una tazza che era della Nonnina e poi abbiamo iniziato con gli scatti, con solamente la luce del temporale. I gatti non stavano fermi a parte Tino, che si mette anche in posa e sta fermissimo finché non sente clic. Benny si era fatta la frangia a regola d’arte e ha voluto fare le foto scalza. Massi era molto, molto bello. La Giui ci ha fatto un sacco di domande mentre scattava, tipo adesso ditevi una cosa che vi piace dell’altro e anche una cosa che non vi piace, ora guardate tutti il primo che si alza al mattino e adesso l’ultimo che si sveglia…

Nel frattempo io mi sono rifatta i capelli rosa, Benny vorrebbe mangiare solo spaghetti alla carbonara e Massi continua ad andare a lezione di chitarra e sta diventando davvero bravo.

Meno 20 giorni, 20 ore, 1 minuti e 37 secondi

Si vede quanto siamo fradici?!