Il bene che viene e gli anemoni

Dopo nove mesi e due giorni finalmente io e Massi abbiamo scelto le 90 foto che andranno nell’album del Tulleday.

Ieri ho avuto la dimostrazione che l’universo si prende cura di me perché le cose si sono allineate nel miglior modo possibile e quindi da lunedì sarò un pochino meno precaria, sempre randagia orgogliosa, però, e ne sono felice. Da un anno circa faccio la scelta costante di dirmi andrà tutto bene! e non perché ho bisogno di illusioni consolatorie, ma perché i nostri pensieri diventano gesti e azioni e attiriamo fondamentalmente ciò che siamo, se siamo positivi il bene verrà.

Fra poco andrò a bermi un bicchiere di vino con un’amica che non si è mai arresa e ora raccoglie i frutti del suo coraggio e se ci penso ho tante amiche coraggiose e belle e mi sento davvero molto fortunata.

A maggio una mia poesia verrà pubblicata in una raccolta di poesie.

Ho visto delle ballerine dorate molto particolari e a volte è davvero oro ciò che luccica.

Felice week end!

Randagia è bello!

Ho accompagnato Benny dalla parrucchiera e sono in piazza a Sassuolo al sole che mi bevo una spremuta di arancio ed è tutto molto strano perché mi sembra primavera avanzata e sono pure in vacanza forzata a causa del coronavirus, è molto bello ma anche un po’ preoccupante. In momenti come questi è tutto in equilibrio ma è un equilibrio precario e un po’ randagio, come me. La mia sospensione forzata dal lavoro da precaria non è retribuita e ovviamente non lo trovo proprio giusto ma così è, penso che quando sarà il momento arriverà ciò di cui ho bisogno e che la vita si è sempre presa cura di me in modo meraviglioso e Massi quando dico così si incazza perché le ingiustizie sono moltissime ma io credo che lui sia un po’ nervoso perché la ripresa dopo l’intervento è lentissima e non sta ancora bene e a modo suo ha ragione anche lui. Nel week end sono stata a Roma alla presentazione della ristampa dopo quasi 30 anni di In principio erano le mutande della Ross ed è stato davvero tutto molto meraviglioso, la Ross e il suo essere così indomita, Roma al tramonto, il Tevere, la cena a base di gelato dello chef del Palazzo del Freddo, i chioschi di fiori ad ogni angolo, il poter chiedere informazioni ai soggetti più improbabili che incontravo e ogni volta era un piccolo viaggio, la bellezza sparsa a piene mani ovunque…

In fin dei conti mi sento molto molto fortunata.

Vi sembro abbastanza randagia in questa foto? 😜

Il fango è una possibilità se sei tigre

In questi ultimi giorni sono un po’ inquieta per via di una decisione da prendere insieme alla mia bambina e il semplice fatto che riguardi lei mi rende una tigre più o meno incazzata! Mi sembra che non si usino mai sufficienti riguardi nei suoi confronti e per lei ho in mente perfettamente il mondo ideale, come tutti dovrebbero comportarsi, come dovrebbero girare le cose, ma è tutto nella mia testa ovviamente.

Ieri ero talmente irritata per questa faccenda che mi dava un estremo fastidio persino la radio della Parru, sintonizzata su canzonette che mi rendevano ancora più nevrotica, per dire. Sono riuscita a rimanere calma però, soprattutto pensando al fiore del loto che sboccia meraviglioso in mezzo al fango e per fortuna la pratica yoga di San Valentino è stata tutta su questo, sul saper rinascere, sul considerare il fango non un limite ma una possibilità (🙏🏻 Simo).

Per San Valentino a Massi ho regalato questa stupenda tigre e ci ho messo dentro la mia tillandsia che sembra un ciuffetto irriverente. Anche Massi è stato tanto tigre nelle ultime settimane.

Felice domenica!

Il senso nascosto di tutte le cose

Sono stati giorni complicati questi, ma finalmente oggi Massi sta un po’ meglio e allora io ho iniziato a percepire profondamente il senso nascosto di tutte le cose, quelle che scorrono sempre uguali ogni giorno e non noti.

Ad esempio il dire a più tardi, il dare le briciole agli uccellini ogni mattina, il sentire di non essere sola mai, il non avere paura del dolore, la certezza che tutto si può affrontare e tutto passerà.

Ho e abbiamo nel cuore tutti i vostri pensieri e il tanto bene ricevuto.

Uno dei sensi nascosti di tutte le cose è la gratitudine.

Lestofanti, narcisisti e noi

Ho una voglia di fiori e di profumo di casa che non riesco neppure a dirlo e Massi centomila volte più di me, oggi per lui non è una giornata buona e io mi sono appena vista per caso in uno specchio e mi sono spaventata per quanto sono bianca e sciatta, ma passerà.

Chandra Livia Candiani mi sta accompagnando con le sue parole senza saperlo e mi fa tanto bene e sono felice perché ho imparato che non devo giustificarmi e assecondare i narcisisti che non sanno mettere da parte il loro orgoglio mai perché tanto, al di là di ciò che dicono, esistono solo loro, sempre.

Ho trovato un ristorantino veg in cui mi danno Lambrusco a volontà (quello del lestofante per chi legge facebook, sì) e mi danno sempre qualcosa da mangiare anche se alla fine dell’orario di visita in ospedale la cucina sarebbe già chiusa e oggi ho scoperto anche dove vendono spazzole e sapone di Marsiglia e stasera farò bucato perché oggi è andata un po’ così… o forse cercherò una lavanderia a gettone, non so.

A volte mi sembra di galleggiare in uno spazio lontano anni luce da qui, dall’arroganza e dall’ignoranza, dalla rabbia mai affrontata che ti rende la persona peggiore che puoi essere ma noi no, mai, gentilezza ed empatia sopra ogni cosa. Sempre.

Noi no.

Lontano dai gne gne gne

Sono di nuovo nel lettone di Sandra e dalle stecche di legno della tapparella mi pare di intuire un gran bel sole, come sempre e le campane del Sacro Cuore suonano come non avevo mai sentito a Modena. Campane e sole che filtra mi mettono un’energia unica anche perché mi rendo conto che da molti giorni non so più nulla di politica e neppure di Sanremo, a parte il gne gne gne di Fiorello a Tzn e altre chicche che rivelano una volta di più, se ce ne fosse bisogno, quanto narcisista e stupidotto è buona parte del mondo, sob.

Ieri sera ho pulito Massi con le salviette al profumo di bimbi, quelle che di solito usi per i loro culetti, se le è comprate lui e le prende sempre a quel profumo lì e mi fa sorridere, gli ho tolto l’odore che hai quando stai tanto in un letto a rivoltarti senza poter andare da nessuna parte e mentre lo pulivo mi tornavano in mente i gesti quotidiani che faccio coi miei bimbi e pensavo che fare un lavoro di cura è davvero un privilegio, se lo fai con amore.

Gli ho portato anche una piccola succulenta in un delizioso vasetto bianco un po’ perché anche il più bel ospedale in realtà ha bisogno di bellezza e verde e poi perché se ti prendi cura di qualcosa guarisci più in fretta secondo me.

Felice giornata!

Never give Up!

Oggi Massi sta meglio, anche se delira ancora un po’ e mi fa molto ridere perché dice cose assurde, all’improvviso. Comunque sono riusciti a bilanciargli la morfina e sonnecchia tanto e io sto accanto a lui e lo accarezzo sul braccio, sul viso e sul collo come faccio coi miei bimbi quando devo addormentarli. Stanotte quando è tornato dalla sala operatoria urlava dal male e diceva aiutoooo muoio, adesso scappo dall’ospedale e vado dalla Rosi e da Bruno che sono i gatti della Sandra la mia prof, anche se Bruno non so dove l’ha preso perché in realtà il gatto si chiama Pilù, comunque ho capito lo stesso dove voleva andare. E non lo dirò a Pepi, Miri e Tino che altrimenti si offendono. A mezzanotte quando finalmente si è calmato e addormentato ho fatto per andare a casa (della Sandra) e nella hall dell’ospedale ho chiesto alla guardia fino a che ora giravano gli autobus ma lui non ne ha voluto sapere di rispondermi e mi ha chiamato un taxi e poi a casa la Rosi è venuta a dormire nel lettone con me. Percepisco attorno a me un senso di profonda cura dell’universo nei miei confronti, nonostante tutto.

La chirurga oggi mi ha spiegato che a Massi è rimasto un metro e settanta di intestino, l’hanno misurato e se lo srotoliamo è alto un poco più di me e allora io me lo immagino lì, in piedi di fronte a me e io che gli dico mettiti tranquillo per favore, fai un po’ di meditazione, guarda che bei panorami, ma lasciaci un po’ sereni e ho come l’impressione che mi ascolterà e la sutura terrà e avremo un po’ di pace.

Never give Up, come c’è scritto sulla felpa dei medici in reparto.

“Per il post operatorio preferisce la morfina o la sedazione epidurale?”

Sono nel lettone della Sandra, al sesto piano di un palazzo quasi in centro a Bologna, avrei voluto dormire un altro po’ ma non ce la faccio perché l’agitazione sta aumentando abbastanza velocemente e poi ho fame.

Alle 12 operano Massi, per quel chron che negli ultimi mesi ha rotto veramente le palle in maniera pesante.

La Sandra è la prof benedizione con cui ho fatto la tesi in psicologia all’università 18 anni fa e poi sono rimasta per qualche anno a fare ricerca, sempre con lei e suo marito. Ha sempre visto del bello in me, anche quando io ero cieca. Mi ha fatto mettere la mia macchinina nel suo garage, mi chiede cosa voglio per cena, mi ricorda a quale fermata del bus devo scendere, mi manda wathsapp improvvisi con scritto fai le cose con calma che non ci corre dietro nessuno! Credo che se avessi una mamma farebbe così. Ma forse ce l’ho, una mamma.

L’altra sera da sola, Massi era rimasto a dormire dalla Sandra per poi entrare direttamente in ospedale, seduta sul balcone di notte a respirare la luna e coi gatti vicino a me non mi è uscito altro che un siamo tanto fortunati, proprio tanto! perché c’è sempre tanto bene nonostante tutto, se si sa vedere.

Mi preparo per andare in ospedale, devo essere là per le 11 e pensavo di attraversare tutta Bologna a piedi, è stupenda e nel mio cuore è seconda solo a Modena.

Felice giornata!

Imbolc e poesie

Ho acceso la luce di Imbolc perché nei prossimi giorni ne avrò tantissimo bisogno, saranno giorni complicati e stancanti e un po’ mi spaventano, anche se so che prevarrà l’amore che mi sta già arrivando.

Stamattina però mi sono svegliata pensando che alcuni momenti della propria vita possono essere visti come fallimento, come intralcio o come nuova possibilità e ho quindi usato le carte di Fai dell’ordinario una poesia di Giui ed Enrica Mannari per avere la forza di trasformare sempre tutto in cambiamento bello, in poesia costante.

Ed ecco cosa mi è uscito:

ricerca il legame che ti unisce al mondo

dedica la giornata intera a qualcosa di insignificante

sparpaglia il tuo cuore tra le stelle.

Perfetto! Esattamente ciò di cui ho bisogno, farò esattamente così oggi.

Felice Imbolc!

{Le carte Fai dell’ordinario una poesia di Enrica Mannari per Giui}