Persone piante animali o cose…

Uuuhhh, addirittura, dopo il cane che avevi già tre gatti e non so dove li metti tutti, anche un ulivo! Casa tua deve essere grandissima!

Quando potremo realizzare il nostro sogno di avere una casa più grande e aprire anche il nostro b&b, lo sarà, grandissima, nel frattempo lo è lo stesso, perché lo spazio che c’è dipende tantissimo dallo spazio che sappiamo creare, fare agli altri, che siano persone, piante, animali o cose.

Il cuore non è grandissimo, ma può essere vasto come un intero paese, volendolo.

Uno dei mie angoli preferiti di casa, tenda gipsy, neon a cuore, sonaglio di bambù, chiamasogni ad uncinetto 🤍

Chiamiamola pure leggera follia…

Da ieri sono preda di un sottile senso di inquietudine, a tratti nervoso,

chiamiamola leggera follia, che è meglio.

Mi capita ogni anno a quest’ora, quando inizia il collettivo confronto delle precarie di nidi e materne di Modena e provincia, ti hanno chiamata? No! A me sì, mi hanno offerto bla bla bla, ma la pinca palla dov’è quest’anno? In quella graduatoria a che numero sono arrivati? Dovremo poi lavorare con la mascherina e ai bambini la febbre chi la prova, noi o la famiglia? e cose così, che si interromperanno finalmente soltanto quando arriveranno a me nella graduatoria a tempo indeterminato, e indeterminato l’ho scritto in grassetto perché mi piace dirlo forte, in cui sono. Probabilmente il prossimo anno, prima non credo. Nel frattempo accetterò la prima proposta che mi verrà fatta, le precarie spesso fanno così e ora mi sembra una cosa da farsi venire un bel nervoso, ma appena arriverà mi sembrerà tutto normale, come che sia sempre stato così. E riprenderò il solito tran tran, spero, quello che mi manca da febbraio.

Da febbraio!

Non sono mai stata così tanto tempo senza lavorare, benedetto coronavirus!

Oddio, non che sia stata con le mani in mano in questi mesi, ho rivoltato casa e l’ho cambiata in molti angoli, l’ho riempita di piantine, ho fatto corsi on line di ogni specie, ho rivoltato anche me come un calzino, mi sono guardata dentro, fuori e intorno, ho adottato un cagnolino speciale, sono diventata donatrice di sangue, ho letto decine di cose fra libri, riviste e articoli vari, ho scritto abbastanza, non molto come avrei voluto ma anche scrivere è un processo lento, complesso, che richiede tempo e pazienza, ho tenuto rapporti e amicizie con persone che non avrei creduto e ho un po’ perso per strada invece altri che credevo sarebbero sempre rimasti, ho piantato un orto e visto fiorire rose e peonie e ortensie giorno per giorno, ho pianto e ho riso, ho passato un concorso senza mai dirmi nel frattempo che sarebbe andato male, mi ripetevo solo che stavo facendo del mio meglio e che andava benissimo così, ho approfondito il cinema di Fellini e lo sono persino andata a trovare al cimitero di Rimini, mi sono chiesta decine di volte se sono al posto giusto e mi sono sempre risposta che sì, lo sono…

Sono arrivate le cartoline che avevo spedito dal Lago di Garda, mi hanno detto tutti che riceverla è stato un bel tuffo nel tempo passato, che è stato bellissimo trovarla nella cassetta della posta, che grazie grazie grazie, mi ha fatto molto piacere aver procurato tanta gioia con un così piccolo gesto,

le cose che sembrano più piccole in realtà spesso sono molto grandi.

Ieri ho completato e ordinato il mio primo fotoalbum, sempre col desiderio di non lasciare ricordi ed esperienze solo online .

Pasqualino si è messo a rifare la pipì in casa e devo telefonare al veterinario.

Stasera viene a cena per la prima volta una amica cara cara, il lockdown ci ha unite molto, ho pensato ad un menu vegano, vi saprò dire.

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foto dal web

Un tempo ero croce, ora sono pianeta

Questa è un’estate molto dolce,

lenta e sostenibile, per me prima di tutto,

dopo tante estati, e non solo, insostenibili, in cui nulla andava come volevo, che poi chissà se sapevo davvero cosa volevo, mah.

Spesso capita di lamentarsi perché è più facile che impegnarsi anche solo per comprendere di che cosa abbiamo bisogno e di che cosa non abbiamo bisogno.

Ieri sera davanti ad un bel calice di ribolla dicevo alla mia amica Eli che pochissime cose mi hanno insegnato tanto come il lock down appena trascorso e la serenità che riesco a conservare oggi a febbraio era utopia. Sì perché quando sei costretta a fermarti, quasi inevitabilmente fai i conti con te stessa e quando non hai la possibilità di fare altro, quell’altro che spesso a torto ti determina, l’ho già scritto, quel fare senza fermarti mai e tu diventi ciò che fai, allora puoi decidere di riempire le molte ore della giornata di ciò che ami e ti fa stare bene e scopri un mondo quasi sconosciuto dentro, un mondo a cui ora non rinunceresti mai.

Durante i mesi di quarantena ho buttato giù tanti muri che credevo mi proteggessero e invece mi limitavano e basta,

ho scoperto il valore inestimabile del dono, del fare senza aspettarsi nulla in cambio,

dell’esserci e basta e del coltivare amicizia ovunque, ben oltre le purtroppo comuni dinamiche del mi servi ed eccomi qui.

È un’estate piena di lucine e calici, colori e risate, libri e panini alla mortadella, sabbia e ghiaia, assioli e rondinelle, tende di cotone che svolazzano e rose che continuano a sbocciare, stelle e lune, menta e basilico, smalti rosa e rossi, progetti e fiducia.

Possiamo essere stelle/ anche una notte soltanto – un tempo ero croce, / ora sono pianeta – e credo / che quando la vita si ferma / poi, ricomincia. Stefano Serri in Cerco casa.

Da Ferragosto a Natale…

La grigliata di ferragosto a Fanano ormai è una bellissima tradizione per noi, prossimo passo autunno e poco dopo Natale, chi mi conosce bene sa che io funziono così, sono una donna molto semplice: prima c’è il mio compleanno, poi ferragosto ed è subito Natale.

Col passare degli anni ci siamo costruiti una famiglia allargata meravigliosa, un po’ perché io non ce l’ho più, un po’ perché Massi ce l’avrebbe ma è come non averla e quando ci penso fa male. La nostra però fa molto bene, è costruita con tanti mattoni di pazienza e anche con una giusta dose di follia, dove le persone normali temono di essere invadenti e inopportune noi invece ci lanciamo ed è tutto un come stai? a Natale sei da sol*? casa nostra è anche casa tua e giù di compro questo perché piace a Stefano e Gabri, oddio, quando ha detto la Patty che deve fare la visita? ma suor Serena fa l’anniversario della professione! l’Allina ha detto che avrebbe avuto una settimana pesa al lavoro devo sentirla, di chi è l’onomastico oggi? Simo starà meglio? la Dani è preoccupata per suo papà, le mando una foto di Pasqualino che così sorride, scriviamo al canile per dire che Pasqui sta bene e li pensa e continuamente cose così e ovviamente la premura vale anche per le amiche della Benny, che rientrano a pieno titolo nella famiglia.

Oggi siamo stati a trovare Pipi, è il primo anniversario della sua morte, lui è scappato con un cinghiale probabilmente ma la sua stella c’è ancora, nascosta in mezzo ai rami dell’albero sotto cui l’avevamo seppellito,

quando muori o diventi una stella o un buco nero, non ci sono altre alternative.

Pasqualino si è scatenato in corse e capriole, Pipi gli avrebbe voluto molto bene.

Domani è l’ultimo giorno di vacanza e io ne sono felice,

portiamo con noi un ulivo dal lago di Garda, una tenda leggera e gipsy da Bellaria, delle candele al profumo di mare, mirtilli e lamponi da Fanano per le prossime torte, pelle abbronzata e culo più rotondo, nuovi amici e tanta energia per ripartire.

Autunno arriva presto, che ho voglia di mettere le scarpe chiuse.

Pantone di fine estate

Sentirsi nuov*

Mi sto disintossicando dal caldo, dalla fatica del concorso, da alcune medicine che posso anche non prendere più, dal vino no, quello no, un calice o due al giorno al massimo, mica avrete capito male, dal cemento e dal traffico, dalle lamentele, dalle idee sempre le solite, quelle che pensi quando è troppo faticoso crescere.

Fa molto bene venire dove nessuno ti conosce perché ti senti nuova anche tu.

Pasqualino continua a commuovere a destra e a manca, sono diventata ufficialmente una donatrice di sangue, Massi sta un pochino meglio nonostante la ripresa di malattia, Benny sta per partire per Napoli, i gatti sono a casa con Ste, la luna che ho tatuato sulla nuca l’altro giorno è già guarita, la cena del parchetto è stata bellissima,

passate delle splendide vacanze anche voi, anche se siete a casa, perché ci si può sentire nuove e rigenerate ovunque.

Il mio primo romanzo

Lo scorso anno al corso di scrittura autobiografica che ho fatto con la Ross alcune amiche mi dissero che il primo romanzo l’avevo già scritto,

con i miei tatuaggi, su di me

e questa idea mi era piaciuta davvero molto, credo che sia assolutamente così.

Qualche settimana fa quando è stato indetto il famoso concorso {vedi post precedenti} ho promesso che se lo avessi superato avrei fatto un altro tattoo e così è stato, uno spicchio di luna che è anche un po’ un’iniziale, un inizio nuovo. La luna è una delle mie migliori amiche, da sempre.

Mentre la Chiara finiva di tatuarmi pensavo alla mia storia tattoo, una randagia con la testa fra le stelle e in mano fiori di loto e papaveri, un gatto nero come famiglio, il cuore sempre bene in vista e tanta luce, l’imperativo sii felice, che sa andarsene ma anche ritornare come una rondine, che conosce la croce, segno di dolore ma anche e sempre di risurrezione, leggera come una farfalla color ocra e azzurro, simbolo di chi mi ha lasciata ma torna spesso a trovarmi. Il mio mondo, la me bella.

Anche voi avete una storia sulla pelle?

foto e tatoo di Chiara, di Only For Friends Tattoo & Body Piercing

Je m’en fous

Quando avevo sempre l’ansia ma non lo sapevo perché credevo che fosse la vita ad essere così, avevo un po’ paura di tutto, tipo le partenze, il fare le valigie, lo sbagliare strada, i giorni nuvolosi al mare, il dormire da sola, le persone che disturbavano le mie fragilità, il tempo che scorreva veloce, gli abbandoni, il non avere le giornate piene di cose da fare, i messaggi che non arrivavano, le persone che non tornavano…

Ora sono in spiaggia col vento e tanti nuvoloni, devo ancora fare le valigie e pulire la casa di Bellaria, caricare tutto sulla mia minuscola macchina e prendere l’autostrada, da sola. Stanotte eravamo solo io e Pasqualino che correva per la casa cercando il resto della famiglia, mi sono addormentata dopo 5 minuti che ho appoggiato la testa sul cuscino, alle 3 mi sono svegliata e mi sembrava di aver sentito qualcuno che provava ad aprire la porta, ho preso Pasqualino a letto con me e mi sono riaddormentata fino alle 8 di stamattina.

Che bellissima scoperta l’essere come sono, così, libera e orgogliosa, tutto può accadere, ma poi passa. Tutto.

Ph. Simo