Provviste di dolcezza

Al rosa ci si avvicina pian piano, rispettando i propri colori, dentro e fuori. Così come ci si avvicina piano piano alla felicità. Saldando i conti sospesi, chiudendo con le persone patetiche e pretenziose, inautentiche, lasciando il passato dove è giusto che stia, indietro, abbastanza lontano da non sporcare i progetti, i sogni, il futuro. E di futuro ne vedo tanto, davanti a me.

La meraviglia di una casa sta nel fatto che essa ha lentamente deposto dentro di noi provviste di dolcezza. A. De Saint-Exupery

Come la voglio io

In certi giorni la pelliccia di Tino profuma di castagna, in altri di bucato fresco, in altri ancora di lavanda. Stamattina ho preparato piante e fiori per l’inverno e l’erba luigia faceva un profumo pazzesco, l’anno prossimo ci voglio proprio fare il liquore. In bagno ho creato il solito angolino invernale delle piante che hanno bisogno di luce e calore e vado molto orgogliosa di quella mensolina piena di verde. Poi al nido io e la mia splendida collega abbiamo cantato ai bimbi “Non amarmi”, ma ve la ricordate?! “Non amarmi perché vivo a Londra, non amarmi…….” “Ma non era -londra- era -all’ombra!!!”… Domani finalmente torno a yoga e poi andiamo a festeggiare il rogito, il 10 della Benny, l’intervento di Massi che è passato, anche se lui sarà a casa a combattere con le pastiglie di calcio. E festeggeremo anche il noi, finalmente. Perché la famiglia è di tanti tipi e a volte può essere allargata, pelosa, profumata, lirica, con molte cicatrici, ignorata da chi dovrebbe amarla, colorata, felice ma anche triste. Tutto, insomma. Come la voglio io. Finalmente.

La vita che mi respira accanto

Stanotte non riuscivo a prendere sonno e allora ascoltavo la vita che mi respira accanto, quella vita che mi è stata affidata, che scelgo e riscelgo ogni giorno. È proprio in questi momenti silenziosi che mi coglie come una vertigine, quando penso a tutto quello che è stato e che sarà, al coraggio e alla tenacia che ci vogliono e al senso di pace che si prova sapendo che anche gli errori sono stati giusti nella mia storia. È tutto in equilibrio. Il peggio è passato e io, Massi, Benny e i nostri micini siamo ancora qua e ogni giorno ringrazio e mi impegno perché sia per sempre.

Come posso io non celebrarti vita… 🙏🏻✨

Barbe rosa, Gianni nazionale, yogurt alla fragola e Londra…

Massi è stato in sala operatoria dalle 11 alle 18.15, ma ne è valsa la pena perché ne è uscito con una barba mezza rosa che altro che la mia chioma pink!!! Bellissima! Evidentemente il disinfettante funziona più del decolorante! Mentre lui era dentro, io ho fatto amicizia con una signora che aspettava, come me, su quelle tremende sedie e infatti vi volevo poi anche dire che il reclamo l’ho fatto, ma non per la questione delle 7 di mattina (vedere fb se si vuole scoprire di più in merito) bensì per la scomodità delle sedie e sono stata anche costruttiva, ho proposto delle poäng color avorio, che poi non si dica che sono solo una lamentosa. Comunque la Milena, che aspettava suo marito che invece era entrato in sala operatoria alle 8 ed è uscito poco prima di Massi, è una amica di Gianni Morandi e l’ho saputo perché mentre era in bagno ha telefonato suo figlio e da dentro alla sua borsa si sentiva uno su mille ce la faaaaa… In camera con Massi invece c’è Zaccaria, un arzillo e sorridente montanaro di 84 anni, domani proverò a conoscerlo meglio. Sono a pezzi, vado a letto, ma non prima di avervi detto che a Biscottino piace lo yogurt alla fragola e che la Benny vuole andare allo stage linguistico a Londra con la sua prof di inglese.

È tutto. Buonanotte.

Di chi prova a spegnere luci e non ci riesce (però nel frattempo che fatica!)

Abbiamo passato i tre anni delle medie come un inferno, per diverse materie e con diversi professori, la maggioranza. Abbiamo fatto test psicologici, perché ovviamente “la colpa” era della ragazzina, troppo timida, troppo tranquilla, troppo, troppo, troppo… Poi è arrivato il momento delle domande tipo “”C’è qualcosa che dovete dirci, qualche disagio a casa?…Benny oggi è scoppiata a piangere e non riuscivamo a calmarla, non ci ha voluto dire il perché…”… All’ultimo anno finalmente si è confidata e abbiamo scoperto, con dolore enormissimo, che era stata presa di mira da diverse bulle, in particolare da una, che diceva a Benny che era brutta, che era i voti che prendeva, cioè il nulla. Nel frattempo i prof. non si erano accorti di nulla e hanno addirittura dubitato che fosse vera la storia del bullismo, perché chi bullizzava mia figlia era una delle più brave della classe. Non l’hanno vista, non l’hanno guardata come un educatore deve guardare i ragazzi di cui ha responsabilità, non l’hanno accolta e difesa. Benny ha fatto il camaleonte, si è confusa con i muri, i banchi, le piastrelle della scuola perché la lasciassero un po’ stare e l’hanno lasciata stare anche i prof., che praticamente se la sono dimenticati, anche rispetto al rendimento scolastico. Per poi dire ai colloqui che non si impegnava, che guardava fuori dalla finestra, che c’era qualcosa che non andava, che forse il divorzio, che forse l’adolescenza, che forse il suo carattere…. che forse… E via di test psicologici per non trovare nulla che non andasse, anzi. E giù con le lezioni di matematica, due, tre volte alla settimana per tutto l’anno scolastico, anche in estate… e io e il papà di Benny tutti i pomeriggi a studiare con lei, a preparare le interrogazioni, poi questa cosa la faceva con Silvia, benedizione, e io, molto avvilita e devastata dalla fatica di non riconoscere mia figlia nelle parole degli altri adulti che la vedevano crescere, ho passato anni dolorosissimi.

Poi è arrivata la prima superiore.

In particolare oggi, questo messaggio di poco fa.

E allora, dopo averlo inoltrato a tutte le persone che amo e che si sono prese cura di Benny insieme a noi quando le era stato fatto credere che non avesse nulla di buono da tirare fuori, ho scritto queste parole. Che non saranno le ultime, rispetto a quegli orrendi tre anni di medie.

Ragazze magiche, poesie e baratti

Dopo il rogito della casa della Nonnina ho dovuto dire alcune cose a Gabriele. La prima, che gli auguro di essere felice in quel luogo quanto lo sono stati i miei Nonnini. Poi che dietro di lui, che confina col giardinetto, abita Barack Obama, ma di non stare a formalizzarsi troppo perché la Nonnina diceva che è molto alla mano. Infine che verso sera potrebbero andare a suonargli alcuni giocatori di diverse squadre di serie A, abituati ad andare a cena dalla Nonnina dopo le partite in tv, ma anche lì di non preoccuparsi troppo… La Nonnina era magica e mi ha tramandato questo dono. Io e Massi siamo in partenza per la montagna, devo andare a cercare del croccante di Fiumalbo da spedire al poeta Franco Arminio; lui in cambio mi ha mandato un libricino di poesie inedite. Come amo il baratto! È un sistema antico ma che vorrei attuale, perché è la misura di una società migliore. Qualche anno fa, quando feci il primo baratto sempre con lui, gli mandai un cotechino e lui mi scrisse questo messaggio: Ti devo conoscere! Noi emiliane siamo… magiche! 😀

Avete mai pensato che amare è un’arma contro chi non ama?

Buona domenica!

Rogito-day

Oggi è il giorno, quel giorno in cui la casa della mia Nonnina diventerà la casa di un signore molto carino, per fortuna. Il tempo è intonato ai riflessi del mio cuore. Volevo andare a salutare la casa, vuota, fredda, senza le cose della Nonnina, ma la Ceci mi ha detto no, non andare. La Nonnina non è più lì, ma è nel tuo cuore, nella tua vita, nella tua storia. E allora non vado. Forse andrò al cimitero, o forse no. Intanto il rosa è già svanito dai capelli e va benissimo così. Sarà una bella, dolorosa giornata!