Stamattina ce la siamo presi comodissima, abbiamo fatto colazione alle 10.30 e siamo arrivati in spiaggia alle 11. Abbiamo anche chiesto scusa alla signora delle pulizie che aspettava di entrare nel nostro studios per pulirlo. Sul vialetto che porta al mare, accanto a noi, abita Frida, una micia tigrata che somiglia molto alla nostra Miranda; sappiamo il suo nome perché ogni sera il suo padrone chiama Frida! Fridaaaaa! Friiiidaaaaaaa!!! e lei ci mette un’eternità a tornare. C’era fuori il suo amico Tommy, bianco e nero, che la prima sera voleva venire a dormire da noi e l’abbiamo salutato, era molto felice di vederci. Sentendo parlottare è uscito il suo padrone e gli ho chiesto dove fosse Frida e così mi ha aperto la porta di casa su una minuscola stanza con bagno e Frida era acciambellata sul letto di un ragazzo giovane, immobile, che però mi ha sorriso con gli occhi. È malato di SLA. In riva al mare, dove nessuno pensa possano esserci dolore e fatica. Frida è un’infermiera tenerissima nei suoi confronti.
In spiaggia invece abbiamo fatto amicizia coi nostri vicini di ombrellone, Stanley e Mary, della Florida. Noi abbiamo bevuto concentrati di frutta, loro Moët et Chandon con patatine fritte. Mi piacevano tanto, così ho fatto raccontare loro da Massi del matrimonio, che eravamo in luna di miele e gli ho mostrato le foto di domenica.
Una cosa stupenda che ho scoperto oggi è che alcuni scogli a Naxos hanno la pelliccia gialla e verde. Domani torniamo, appena in tempo per il primo pride a Modena.
Kalimera!