La maggioranza delle persone che incontro ultimamente sanno esattamente come deve essere una sposa e con gli archetipi non si scherza mica eh!
“Ma scusa, ti vai a sposare coi capelli rosa?!”, “Sì, perché?”, “Bè, perché le spose di solito sono… sono… normali, coi capelli normali!”, “Normale? Io sono me stessa, va bene?”, “Ah, sì sì, se va bene a te…”
“L’abito di Massi com’è?”, “Molto bello, ma non è un abito, è uno spezzato”, “Cosa?! In che senso?”, “Nel senso che giacca, pantaloni e gilet non appartengono ad un completo, ma sono abbinati in base a come piace a lui! “E la cravatta?”, “Niente cravatta”, “Che schifo…”, “Ah, ecco. Peccato che ormai sei invitato!”
“I tavoli al pranzo come li hai organizzati?”, “Per domani le previsioni danno pioggia e una media di 12 gradi…”, “Cosa c’entra?”, “No, nulla, era così, pour parler… Non abbiamo un tableu mariage, ognuno potrà andare a sedersi dove vuole, accanto a chi gli pare. Però abbiamo la DJ!”, “Una donna?!”, “Sì!”, “Contenta tu!…”.
Dura la vita della quasi sposa! O forse è dura la vita degli autentici.
Oggi prove di trucco e parrucco, con una borsa piena di fiori per scegliere bene le tonalità in base ai colori del bouquet, perché fondamentalmente mi sto ispirando alle peonie. Ok, l’ho detto, addio sposa normale! Io sarò una sposa che somiglia ad una peonia, nella sua poesia ovviamente!
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