Piccole felicità inequivocabili

Ieri ho fatto il mio primo bagno nel fiume in montagna! Io, che faccio fatica anche a buttarmi nell’acqua della riviera romagnola ad agosto! Poi tutta orgogliosa mi sono sdraiata a pancia in su al sole e ho fatto il gioco delle nuvole! Lo facevo sempre da piccina, in Puglia, d’estate; guardavo un po’ il cielo e un po’ gli incendi in lontananza, sulle montagne. Avevo anche un librino che leggevo e rileggevo, la storia di una bambina che sapeva raccontarsi favole bellissime grazie alle nuvole. Ieri nelle nuvole c’era un cane, che è diventato un orso e poi un cavallo e poi due conigli uno accanto all’altro, la Sardegna e infine un batuffolo enorme che avrei voluto staccarne un pezzo e appallottolarmici dentro. Benny oggi è partita per il mare, beata lei. Io sto aspettando che venga ora di yoga seduta sotto un albero nel parco, a piedi nudi; finisco il post e mi rimetto a leggere Maestoso è l’abbandono, che dice “a me bastavano pochi elementi, essenziali, non complicati, piccole felicità inequivocabili. Qui c’è un tavolo, sopra c’è un gatto e fuori piove, il gatto annusa la mia mano, non bisognerebbe mai dimenticare che prima di ogni cosa siamo stati accarezzati”… La vita è proprio una questione di felicità inequivocabili.

Costumino di wonder woman, acqua gelida e cristallina, capelli corti e leggeri. What else?

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