Come quando da piccola inventavo storie nei temi e la maestra mi diceva “sei brava a scrivere!” e oggi quel sei brava a scrivere! me lo dite spesso voi e la frase suona più o meno così: “Ma perché non apri un blog?! Vogliamo leggere tutte le tue storie!”. Bè, per anni ho tergiversato, perché ho sempre pensato che se una persona ha davvero qualcosa di importante e serio da scrivere, lo fa in un libro, non in un blog che va tanto di moda e ormai tutti ne hanno uno, anche chi ha ben poco da condividere. Nel timore che un blog sia come una scatola da riempire per forza, per il semplice fatto che è lì… e poi a me non sembra di avere chissà quali importanti cose da raccontare. Eppure voi le volete leggere e me lo domandate da tantissimo, mi dite che per prima cosa al mattino andate ad aprire la mia paginetta facebook, che quando non scrivo per un po’ vi preoccupate e mi scrivete in messenger per sapere se va tutto bene e alcune volte capita che mi riconosciate per strada dicendomi “Ma veramente sei rimasta a piedi in quell’incrocio?!” o “Sai che mi hai aiutata tanto con quel post?”…
Quindi eccomi qua, con il mio comequando.
Qui leggerete cose piccole, come vi ho abituati sulla mia paginetta facebook. Però vorrei che leggeste anche storie di quelle che vi fanno esclamare che allora sì, un mondo più bello e più giusto è davvero possibile! Voglio che queste parole possano diventare una scorta inesauribile di buono e di bello, anche quando apparentemente l’happy end non c’è, anche quando è molto difficile avere fiducia.
Dobbiamo diventare molto bravi, insieme, a praticare la resilienza.
Perché il titolo comequando?
Perché comequando è un gioco e per giocare, si sa, bisogna essere persone molto serie. Fra il come e il quando ci può essere tanta fantasia, ma anche tanta tanta verità, tenute insieme da dosi generose di leggerezza.
E allora via!
… Ma in attesa del prossimo post potete inserire voi qualche vostro comequando nei commenti. Vi aspetto!