La felicità color Pantone

Fino a pochi anni fa non sapevo piangere e scambiavo questo per forza. Poi pian piano ho capito che non era forza, ma solo istinto di sopravvivenza, costrizione ad essere forte anche per chi non lo sapeva o non lo voleva essere. Per tanti anni mi sono sobbarcata cose grandissime, ho incassato dolori lancinanti e nonostante tutto sorridevo, c’ero sempre anche quando non era proprio il caso, anche quando avrei dovuto dire “Mi dispiace, ora tocca a te!”. Nel frattempo ho fatto amicizia col dolore e anche con la morte, che sono l’altra faccia della felicità e della vita. E ad un certo punto mi sono ripresa la mia, di vita e il tempo per chi amo, le energie solo per chi ne vale la pena, per chi va protetto e messo sopra ogni cosa. Ho imparato che la vita non è brutta, va semplicemente accettata per come viene, nel miglior modo possibile. L’etichetta della forte me la sono strappata di dosso e ho smesso di aspettarmi che tante delle cose che mi capitano finiscano per forza male, perché in realtà non è così, ora tutto va bene, anche ciò che non è come lo vorrei. Ho imparato a piangere e lo faccio spesso, soprattutto di gratitudine. Quando attraversi viva certi universi di dolore la vita ti risuona dentro ancora più forte, con un suono colorato e profumato di cotone e di lavanda. E i Pantone della mia felicità sono in particolare il 17-2120, il chateau rose, il 17-1664 il poppy red e il 14-4122, l’air blu. Buon pomeriggio!

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