Stasera a yoga ho realizzato potentemente che il nostro corpo riesce ad aprirsi nella misura stessa in cui sa chiudersi e così anche il cuore e la mente. E non intendo la chiusura buia, quella è difesa, è paura. Intendo la chiusura della sacralità, dell’avere un centro luminoso attorno al quale raccogliersi, del rispetto che dobbiamo sempre a noi stessi e non è scontato. In questo modo anche l’apertura sarà altrettanto intensa e vitale. Detto questo, sto facendo i compiti che ci ha assegnato il maestro di storytelling e sono tramortita da quante parole silenziose mi ero sempre tenuta dentro! E che felicità vedere ora come volano, come escono con facilità, come spengano le paure e i giudizi. Come quando mi esce la verità e somiglia tantissimo alla splendenza.