In questo post francamente ciancio, lo devo ammettere, non ho qualcosa di particolare da scrivere ma ho tante cose che ho visto e ascoltato che mi sono piaciute oggi e poi vi voglio proprio fare gli auguri di buona Pasqua, di buone resurrezioni, in questo momento ne abbiamo più bisogno che mai.
Stamattina Gaetano durante la pratica pasquale ci ha guidato nella riflessione sul fatto che ci troviamo in un momento stra-ordinario e il mondo ci chiede di essere straordinari, di vivere le nostre solite cose piccole e semplici con atteggiamento straordinario e lo trovo un pensiero che fa davvero la differenza, mi è sempre piaciuta la stra-ordinarietà. In un momento in cui siamo fortemente di passaggio (la parola ebraica pesach da cui deriva il termine Pasqua significa passare oltre) e sospesi fra un mondo che conoscevamo fin troppo bene e uno che ci riserva tantissime incognite il ricordarci di essere straordinari credo che sia un augurio speciale e lo giro a tutt* voi.
Poi la Frency (se non avete letto di lei in Sorrisi e magoni dalla terapia intensiva dovete recuperare subito) mi ha detto che oggi il pranzo di Pasqua al personale in prima linea contro sto covid dei me cojoni l’ha portato niente di meno che il nostro super chef Bottura, scaricava lui le scatole dal furgoncino e il personale gli ha regalato una tuta bianca di quelle che usano loro per proteggersi con tutte le loro firme e lui ne è stato felicissimo e anche un po’ commosso. Mi è piaciuta tantissimo questa cosa, ma ormai mi conoscete e lo sapevate già.
Chiudo questo post con il pensiero con cui Gae ha chiuso la nostra pratica e mi raccomando, passiamo oltre.
Ti auguro occhi di Pasqua capaci di guardare nella morte fino a vedere la vita, nella colpa fino a vedere il perdono, nella separazione fino a vedere l’unita, nelle ferite fino a vedere la gloria, nell’uomo fino a vedere Dio, in Dio fino a vedere l’uomo, nell’io fino a vedere il tu.
