Continuo ad appendere fiori alla porta, sto rendendo abitabile ogni centimetro di questa casa perché spesso i metri reali che vivi non sono quelli che risultano sulla carta; quando eravamo quasi sempre fuori casa a parte i week end probabilmente abitavamo realmente una ventina di metri sui novantatré che sono, ora è tutto pensato, desiderato e scelto, riorganizzato e amato, dallo stendino che è diventato verticale perché così in balcone ci sta la sdraio, le cucce dei gatti, il tavolino, tutti i miei fiori e adesso anche la roba che si asciuga. In sala la maggior parte dello spazio è libero per srotolare quotidianamente il tappetino e fare yoga. Alle pareti ho cambiato le foto nelle cornici e ho tirato un filo di lucine e mollette a cui appendo foto delle persone che amo, fiocchi, biglietti, amuleti e tutto quello che mi fa stare bene vedere. Ho acquistato candele con nuovi profumi e la lampada di sale rosa è sempre accesa. Sono finalmente riuscita a fare decluttering pesante nei miei armadi, alcune cose le ho buttate mentre altre le ho tenute ed ho aperto un negozietto vintage tramite una app che mi ha consigliato la mia amica Anto e nel negozietto stanno passando molte persone a vedere; i vestiti che vorrei vendere sono pezzi amati che fanno parte della mia storia, di tutti ricordo i momenti in cui li ho usati, ma è bene fare spazio, rimettere in circolo, lasciar andare. Tutto serve a mantenere l’equilibrio, il proprio centro, il flusso costante fra ciò che arriva e ha bisogno di spazio e ciò che lasciamo andare e che spazio lo genera. Il silenzio, la terra dei fiori, il profumo di bucato, la cura, di spazio ne fanno tanto, così come il non reagire alle provocazioni, i sorrisi, la gentilezza nonostante tutto.
Stamattina finalmente dopo quarantasette giorni di covid-19 il tampone del mio amico Seth è negativo.
Le cose importanti se ci pensiamo non sono poi tante.
