Massi ha portato da mangiare a Pipi in balcone perché stava prendendo il fresco e non riusciva a girarsi, organizzare le zampe e raggiungere la sua ciotola in casa. Quando poi avremo la tenda da sole, e ormai manca poco, potrà abitarci, in balcone, passando da una cesta all’altra per dormire all’ombra del rosmarino, della lavanda, della rosa. Dove vorrà. E Massi gli porterà sempre la sua ciotola verde lì. Nessun problema.
Ieri abbiamo ripreso la quotidianità da dove l’avevamo lasciata il 24 di maggio e inizialmente le strade di sempre, le colleghe, i semafori, la scuola della Benny vuota, i bimbi un po’ cresciuti, il cercare parcheggio, il non trovare il parchimetro, la gente resa ancora più burina dal caldo mi hanno lasciata parecchio stranita, ma dopo un’ora mi sembrava di non essermene mai andata. E in diversi mi hanno chiesto come stai? e io ancora più felice, senza sapere però che avrei risposto così. Sono quelle cose che escono all’improvviso, non calcolate, che forse se ci pensassi un attimo in più nemmeno le diresti, sono molto scaramantica io.
Alla fine della giornata comunque ero tramortita dalla bellezza, soprattutto dal profumo dei gelsomini e dei tigli. Sono andata ad annusare apposta il gelsomino accanto all’ex cinema Embassy, ci andavo da ragazzina poi è stato chiuso e ora al suo posto c’è un locale. La cosa stupenda è che da dentro questo locale si può ammirare il glicine di papa Pio VI che si è arrampicato sulle ringhiere del fu Albergo Reale in pieno centro a Modena a partire da un virgulto donato appunto dal Papa nel 1799.
È tutta Φως!!!