Fra mille peripezie siamo riusciti ad arrivare al mare.
Mamma mia, che umidità! Guarda, che nugolo di zanzare, uffa! L’anno prossimo vediamo, se tornare qui……… e lo diciamo da 14 anni, poi torniamo sempre, perché la Riviera è qualcosa che ti entra dentro e ti senti a casa.
Jimmy, ricordate? Il venditore ambulante del Ruanda, quello dei braccialetti della fortuna, ieri sera era stranamente seduto su una panchina del parchetto, di solito ti viene incontro, e scriveva cose in thailandese sul cartoncino dei braccialetti. Mi ci sono seduta accanto, cosa scrivi?, Niente, parole a caso in thailandese, mi aiuta quando sono triste…, Perché sei triste?, Perché stasera non posso mangiare e poi mi manca tanto Marilina, mia moglie… Siamo rimasti vicino a lui per un po, abbiamo parlato del più e del meno perché lui non voleva più mostrare tristezza e malinconia, tutti i lavoratori stagionali che passavano per tornare a casa a piedi o in bicicletta lo salutavano, Ciao Jimmy! Ciao grande! Buonanotte re!, e lui aveva un sorriso e una battuta per tutti. Vogliamo molto bene a Jimmy, molto. E anche a Marilina. E mi piacerebbe tanto che Jimmy fosse davvero il nostro re.
Per il resto procediamo a suon di spiaggia, insalate greche, prosciutto e melone e bomboloni alla crema. E io dormo tantissimo, mai successo in vacanza di addormentarmi così, ovunque. Anche oggi starei a letto tutto il giorno, se non fosse che c’è il summer pride a Rimini ed è un appuntamento ormai irrinunciabile per noi.
Ecco la solita foto di rito di me nel vialetto del cuore, quello in cui Benny si è sbucciata il ginocchio a due anni e in cui ho sentito per l’ultima volta la voce di mio padre. Da tre anni faccio questa foto come rito di riconoscenza e di cambiamento.