Pipi è diventato una stella
mentre veniva su il caffè per la colazione, la campana delle dieci e trenta suonava, la cagna antipatica del vicino abbaiava, Tino lo guardava, io lo accarezzavo, Benny seduta sul divano accanto a noi, Massi che diceva telefoniamo a Maffei, Miri scappava e tornava.
Poi ho acceso il cero della famiglia, lo stesso che Elena aveva acceso accanto alla Nonnina e ho riempito la ciotola di acqua, perché per tre giorni può tornare a bere e deve trovare acqua e luce quanto basta. L’ultimo film che ha sentito è stato il favoloso mondo di Amélie, l’hanno accarezzato amici cari, in tantissimi gli avete mandato bacini e grattini, un ragazzo speciale voleva sapere continuamente come stava, in tantissimi lo portiamo nel cuore. Pipi è stato un gatto fortunato, ha vissuto tante storie belle, anche noi siamo stati fortunatissimi ad averlo e a continuare a portarlo con noi, nella nostra famiglia.
Grazie Pipi, brilla sereno, piano, con nonchalance, come sai fare tu.