Massi stavolta è in camera con un signore tanto caro di nome Franco che ascolta la radio dal suo vecchissimo Nokia con le cuffiette che però si intrecciano sempre con il tubino della flebo e poi quando lui si muove casca tutto per terra, ma il Nokia non si rompe mai. Franco ha i segni dei birkenstock sui piedi e fa finta di niente, ma in realtà ascolta tutto quello che si dicono Massi e i medici. Col fatto che domani parto per la settimana di scrittura creativa mi ha detto non preoccuparti, a lui ci penso io e io sono in effetti più tranquilla, anche se non è stato facile andare via da quella stanza.
Prima, non si sa bene come, io e Massi abbiamo trovato nel suo beauty le siringhine con l’insulina che faceva Pipi. È tutto un avanti e indietro di quel gatto, fra farfalle e altri segni di presenza, caro lui!
Adoro l’ospedale di notte, quando tutto è quieto e fioco e le storie delle persone urlano ancora più forte.