Altro che paillettes

Stamattina nel parchetto sotto casa sono arrivati i giardinieri a tagliare il prato, Tino li guardava con molta attenzione, io ero dispiaciuta perché erano spuntate tante margherite ed era un piccolo piacere vederle e sappiamo che in questo periodo ne abbiamo tanto bisogno, di piccoli piaceri. Nel frattempo sono uscita per fare alcuni giri, rigorosamente a piedi e ho indossato quel vestito di paillettes viola che usavo per le serate estive a cena fuori, all’aperto, volevo staccare, être fou, spezzare lo scontato che ogni giorno vedono le (poche) persone in giro e sappiamo che a me l’imprevedibile riesce sempre abbastanza bene.

In farmacia c’era la fila fin fuori, nel parcheggio, ho aspettato quasi mezz’ora e sono entrata soltanto quando è uscito il cliente precedente, ho preso i fermenti lattici per Massi e la vitamina C per tutti, perché la vitamina C è molto importante per la battaglia contro sto covid-19 che francamente ha rotto il cazzo un po’ a tutti (e a tutte, sia ben inteso).

In edicola ho visto la giornalaia parecchio triste, provata, ho preso il corriere della sera e un giornalino sullo yoga, mentre appoggiavo i soldini sul piano e lei li prendeva mi ha guardata bene, ha notato le paillettes e quasi commossa mi ha detto che bello che ci siano persone che provano a rendere più bello il mondo che ci circonda adesso, le ho sorriso, aveva capito perfettamente.

Poi sono stata velocemente al negozio di alimentari sotto casa, la commessa ha sbarrato gli occhi quando mi ha vista, ha detto che bel vestito! e io grazie, è un gioco! che poi tanto gioco forse non lo è l’impegno quotidiano di affrontare con leggerezza i giorni che stiamo vivendo e leggerezza non è superficialità, ho preso la marmellata alla fragola, tre limoni, una confezione di crescentine, un salamino (il mio discorso veg per ora è sospeso), un sacco di yogurt, che Barozzini ha dei gusti che non trovi da altre parti, tipo lime e aloe e sono tornata a casa godendomi il sole meraviglioso che c’era.

Al pomeriggio ho scritto, sempre della randagia bambina, è un viaggio stupendo, poi solita lezione di yoga e giretto in balcone, nel parchetto sotto casa hanno messo le transenne alle entrate, il Sindaco ha dovuto chiudere i parchi visto che le persone ci andavano come che fossero in vacanza e li capisco, per carità, ma la situazione è davvero seria, le margherite però i giardinieri hanno cercato di non tagliarle e mi è sembrato un gesto bellissimo.

Prima di fare la doccia mi è capitato di vedere un servizio video sui funerali incessanti al cimitero monumentale di Bergamo, una lunga fila di carri funebri che quando arriva il loro turno entrano velocemente dal cancello, alcuni parenti, pochissimi, si accodavano al carro per pochissimi metri, per poi fermarsi davanti al cancello che si chiudeva e via un altro carro pochi minuti dopo, sono rimasta scioccata, mi sono commossa profondamente e oggi mi ero commossa anche a vedere la laurea online in giurisprudenza di una giovane donna speciale che sta combattendo tanto per i diritti e l’integrazione, insomma, ho la lacrima facile davanti alle gioie e ai dolori grandissimi e al tutto nuovo che stiamo vivendo. Infine stasera mi ha scritto una mia amica infermiera in trincea, sei bellissima vestita da sera a fare la spesa e io TU sei bellissima per tutto ciò che sei e che fai, altro che paillettes e via di commozione ulteriore.
In bilico, fra l’importanza assoluta delle paillettes e gli altro che paillettes!

Paillettes e retina della spesa

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