Piedi freddi, gentilezza, angoscia, amore

Ieri a Modena è nevicato e da due giorni ho i piedi freddissimi nonostante i calzettoni di lana. Ho le unghie sporche di terra perché prima ho interrato una rosa rossa, le mani me le sono lavate, non le ho rilavate perché mi piacciono anche così. In molti mi stanno mandando messaggi per dirmi continua a scrivere sul blog, che mi fai tanta compagnia, grazie, ne sono felice, a me fa benissimo scrivere, a voi leggere, quindi è perfetto! Stamattina sono uscita per il giro settimanale, per strada non c’era nessuno e mi sono molto impressionata, il surreale di questo mese inizia a scavarmi dentro, a farmi paura, al di là del covid19 e del timore di ammalarsi. Davanti al negozio di cibo per animali c’era la fila, la signora dopo di me mi ha detto che non ce la fa più, che sta per cedere psicologicamente, le ho sorriso ma non avrà visto, non sapevo davvero cosa risponderle, per fortuna è arrivato il turno di entrare, ho preso le crocchette per i gatti, quelle bio, senza mais, una cinquantina di buste di carne, che mangiano come dei lupi e sono uscita per andare nella farmacia accanto. Alla fine, mentre la farmacista stava mettendo nel sacchetto le mie medicine, le ho detto ah, mi servirebbe anche una confezione di masche….. e lei scoppia a ridere sguaiatamente, alza la voce e dice alle altre vuole le mascherineeeeeee!!! e tutte ridevano, io ho fatto ancora un po’ più di fatica a respirare, non mi sono sentita molto bene ma non ho risposto, c’è stato un momento che è durato una frazione di secondo che ho pensato di risponderle, di chiederle che cosa aveva da ridere ma non l’ho fatto, ho pensato che la gentilezza è il mio credo e che in questo periodo siamo tutti molto stressati e pazienza. Alla coop ho fatto una lunga fila per entrare perché nel frattempo la guardia che regola gli accessi era andata in pausa pranzo e una commessa se n’è accorta dopo un po’ ed è venuta lei a farci entrare a gruppetti di due; mentre ero in fila hanno iniziato a suonare le campane in ricordo e memoria delle vittime del covid19, ho detto tante preghiere nella mia mente, avevo il fiatone come che avessi corso eppure ero fermissima. Mi manca spesso il respiro, ultimamente. Spesso. Ho fatto una spesa enorme, enorme, riempivo il carrello e pensavo a quando avrei dovuto caricare tutto in macchina, per fortuna poi sotto casa sono scesi Massi e la Benny e in tre siamo riusciti a portare su tutto. Ero molto agitata e un po’ sconvolta, dico sempre tutto bene! a chi mi chiede come sto, come stiamo ed effettivamente è così, però dentro la paura si fa largo, è tutto stravolto, per quanto tutto questo possa essere una possibilità, dolorosissima ma dobbiamo fare lo sforzo di trasformarla in possibilità. Tuttavia non è facile. La cosa bella è che nel mio condominio nessuno si ricorda più dello striscione più tortellini meno Salvini, io per prima e questo senso di unione mi piace molto, mi pare che la mia casa sia tutto il condominio e ci si aiuta come si può, chi stampa i mille moduli per uscire di casa e li mette in bacheca, chi chiede come va, chi propone di raccogliere gli ordini dei mazzi di fiori per far fare alla fioraia un giro solo e non quattro, chi disinfetta i corrimano e i campanelli, chi suona per chiedere un caffè e mentre si beve a distanza di due metri nel pianerottolo si chiacchiera del più e del meno, più del più che del meno, perché comunque penso che siamo molto fortunati a stare bene e a poter godere dell’affetto degli altri.

A presto, vi tengo aggiornat* 🖤

A l’abri de vos protecteur préférés.
Emmanuelle Houdart

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